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E' morto il cardinale Martini:"Ha detto no all'accanimento"

Il Cardinale Carlo Maria Martini

Andrea Tempestini
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  Il cardinale Carlo Maria Martini, da tempo malato di Parkinson, è morto poco dopo le 16 di venerdì 31 agosto. In precedenza si era appreso che l'insigne biblista era entrato nella fase terminale della sua malattia. "Dopo un'ultima crisi, cominciata a metà agosto, non è più stato in grado di deglutire né cibi solidi né liquidi. Ma è rimasto lucido fino all'ultimo e ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico". Così aveva spiegato all'Adnkronos il neurologo Gianni Pezzoli, che da anni aveva in cura l'arcivescovo emerito di Milano. Papa Benedetto XVI era stato informato già giovedì sera dell'aggravamento delle condizioni di salute del cardinale fanno sapere dalla Santa Sede, e ha seguito da vicino la situazione fino all'epilogo. L'Arcivescovo emerito di Milano, che fu vicino anche a diventare Papa, non era più stato in grado di alimentarsi spontaneamente. Il cardinale era ricoverato al collegio Aloisianum di Gallarate, in provincia di Varese, dove viveva dal 2008. Aveva 85 anni. Chi era Calrlo Maria Martini La scheda: vita e pensiero La malattia - "Il cardinal Martini soffre di Parkinson da  tanto tempo, circa 16 anni, e ha sempre dichiarato la sua malattia", ha ricordato Pezzoli, responsabile del Centro per la malattia di Parkinson e i disturbi del movimento degli Istituti clinici di perfezionamento (Icp) di Milano. Il neurologo, cofondatore e presidente dell'Associazione italiana parkinsoniani (Aip), ha seguito l'arcivescovo emerito "negli ultimi 10 anni" e "l'ho visto anche questa mattina", poco prima della sua morte. Ha rifiutato l'accanimento - Nel 2002 il cardinal Martini aveva scelto di vivere a Gerusalemme ed era tornato in Italia nel 2008 "per complicanze non  necessariamente legate alla sua patologia. Va infatti considerata anche l'età anagrafica", precisava Pezzoli. "Fino al rientro in Italia le sue condizioni sono rimaste discrete, ma il cardinale ha cercato di vivere una vita normale fino all'ultimo, praticamente fino all'ultima crisi". Dopo un episodio di disfagia acuta - continuava il neurologo - il  cardinal Martini non è più stato in grado di deglutire nulla ed è stato sottoposto a terapia parenterale idratante. Ma non ha voluto alcun altro ausilio: né la Peg, il tubicino per l'alimentazione artificiale che viene inserito nell'addome, né il sondino naso-gastrico. E' rimasto lucido fino alle ultime ore e ha rifiutato tutto ciò che ritiene accanimento terapeutico". Il cordoglio - Il primo ad esprimere il suo cordoglio per la morte di Martini è stato padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede: "Con lui se ne va un maestro dell'annuncio e della testimonianza del Vangelo nella nostre epoca. Un padre della Chiesa dei nostri tempi". Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ha scritto su Twitter: "La Chiesa cattolica e la diocesi ambrosiana piangono la morte del cardinal Martini. Il suo ricordo e la sua opera supereranno il tempo". I funerali - Domani e domenica, nel Duomo di Milano si terrà la camera ardente. Lunedì, alle 16, i funerali sempre in Duomo.

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