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Dopo la rete segnata in EuropaMonti faccia gol anche in Italia

Belpietro: "Avanti con le riforme". Il Financial Times: "Vediamo che sa fare nel Belpaese". La Cgia: "Allarme rosso per le imprese"

Andrea Tempestini
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  Dopo il successo al vertice di Bruxelles - dopo "l'eurogol" - "è tempo per Supermario di mostrarsi al massimo in Italia". Questo il titolo-appello scelto dal Financial Times e rivolto al premier Monti. Il quotidiano della City titola sfruttando un gioco di parole con l'espressione "full Monty". Secondo il Ft, il presidente del Consiglio Mario Monti, ha mostrato al vertice di Bruxelles "un aspetto più italiano che europeo del suo carattere", quando si è dimostrato pronto "a difendere gli ineteressi nazionali". Ma ora il Prof "deve sperare che la sua nuova risolutezza scuota anche l'Italia". Il Ft spiega che fino a pochi giorni fa il premier era in difficoltà "alla testa di un governo di tecnocrati che subiva l'ostruzionismo dei due principali partiti in parlamento", e oggi deve continuare ad affrontare una "difficile battaglia" nel tentativo di restaurare la fiducia degli italiani nelle istituzioni, mentre a beneficiare dell'ondata anti-establishment "è l'improbnabile figura di Beppe Grillo". L'appello di Libero - E un appello a Monti affinchè faccia bene e meglio anche in Italia è arrivato anche da Libero. Il direttore Maurizio Belpietro, dopo aver sottolineato che "l'ex preside della Bocconi ha dimostrato di avere grinta", chiede a Monti che ora tiri fuori questa determinazione "e qualcosa d'altro anche per imporre in Italia i provvedimenti necessari. Basta con il tira e molla con cui ci ha abituati in questi mesi sulla riforma del lavoro e le liberalizzazioni. Il Paese - prosegue Belpietro nell'editoriale su Libero in edicola oggi, sabato 30 giugno - ha bisogno di essere modernizzato, svegliato e reso efficiente. Tagli la spesa pubblica, la burocrazia e tutte le norme che impediscono agli italiani di lavorare e di fare impresa. Questo è il solo modo per trovare le risorse necessarie e far ripartire la crescita". Cgia: "Allarme rosso per le imprese" - E nonostante la sbornia per la vittoria calcistica e quella al vertice di Bruxelles, nessuno scorda che in Italia il quadro economico resta drammatico, tra contrazione del Pil, recessione, imprese che muoiono ogni giorno e troppe, troppe tasse. A definire la situazione contribuisce anche la Ciga di Mestre, che con uno dei suoi studi mette in evidenza come "peggiora la situazione economico-finanziaria delle imprese italiane". L'assocciazione degli artigiani sottolinea che ad aprile, "l'ultimo dato disponibile", le sofferenze bancarie "in capo alle nostre aziende hanno superato gli 82 miliardi di euro". Secondo l'analisi della Cgia, "rispetto all'inizio dell'estate 2011, periodo in cui la speculazione finanziaria ha cominciato ad aggredire il nostro Paese, le insolvenze sono aumentate del +11,9% (in termini assoluti pari a +8,7 miliardi di euro)”. Secondo lo studio "questa situazione ha indotto moltissime banche italiane a ridurre progressivamente gli impieghi: una tendenza che la lettura delle statistiche ci conferma. Infatti, l'erogazione dei prestiti ha continuato a scendere (-1,7% rispetto a giugno 2011), anche se ad aprile c'è stata una leggera inversione di tendenza che lascia presagire qualche piccolo segnale di ripresa. Nell'arco temporale preso in esame - ricorda la Cgia - l'inflazione è cresciuta del +3,1% per cento. La spending review - I problemi di Monti, però non arrivano solo dal mondo delle imprese, il vero polmone di un'Italia che stenta. Tanto per cominciare lunedì ci sarà il Consiglio dei ministri per il varare il piano di spending review per quel che concerne i tagli a beni e servizi della pubblica amministrazione: una goccia nel mare degli sprechi dello Stato e che, comunque, fatica ad essere "asciugata". Monti aveva assicurato: "Dopo il vertice di Bruxelles, entro l'8-9 luglio, vareremo la seconda parte della spending review in modo da consentirne l'approvazione definitiva entro l'inizio d'ottobre". Ora tutti lo attendono al varco. Il decreto sviluppo - Il tema più scivoloso che dovrà affrontare il Prof, probabilmente, è quello del decreto sviluppo, che è pronto per essere discusso in Parlamento. Sul decreto sviluppo sviluppo già si è spaccato l'esecutivo, con duri scontri in Consiglio dei ministri tra Corrado Passera, la Fornero e Monti. Secondo le ultime indiscrezioni, all'interno del provvedimento confluiranno anche le modifiche alla riforma del lavoro della Fornero, sulla quale c'è già da rimettere le mani (il testo è stato scritto in fretta e furia in modo che Monti arrivasse al vertice di Bruxelles con un pezzo di carta in mano). Su un decreto sviluppo così complesso e articolato potrebbe crearsi una forte tensione politica, con la "strana maggioranza" mossa da idee diametralmente opposte. Fornero, mozione di sfiducia - L'ultima spada che pende sul capo dell'esecutivo Monti è il voto sulla mozione di sfiducia al ministro Fornero (dovuta all'ingiustificabile caos sulle cifre degli esodati). La mozione è stata presentata dall'Idv, ma potrebbe intercettare gli umori di ampie fette del Parlamento. La situazione è fluida. Monti ha portato a casa un risultato in Europa, ma sul fronte interno la situazione continua ad essere incandescente.  

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