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Col decreto sulla spending reviewla Casta si regala altri 10 mln

Sforbiciate solo per noi. Ecco l'ultimo trucchetto: la politica riduce di 30 mln i fondi della "legge mancia", ma nel 2013 li aumenta di 40 mln

Andrea Tempestini
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Pochi giorni fa vi avevamo dato conto dei più recenti sprechi legati a quella che fu la "legge mancia", che oggi ha cambiato nome ma non la sostanza (lo ha sottolineato la Corte dei Conti: i giudici contabili hanno messo nel mirino i finanziamenti della politica a enti privati, semplicemente "illegali"). Con la "legge mancia", detto in maniera spiccia, i parlamentari pagano i debiti a chi porta loro i voti: fondazioni, enti e simili (ma anche l'aeroclub della Costa Smeralda...). Oggi si scopre che l'attuale "Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio" (così Giulio Tremonti ribattezzò il decreto della vergogna) nasconde un nuovo scandalo. O meglio: è il testo sulla spending review a nascondere l'ultima magagna della legge mancia. Un bottino da 10 milioni - Un paradosso: il piano di tagli agli sprechi con cui sanare il bilancio dello Stato nasconde il trucchetto. Tagli? Neanche per idea: l'espediente serve a "rifinanziare" proprio la legge mancia. Un assoluto cortocircuito messo nero su bianco all'articolo 23 comma 12-quater della spending review, un articolo introdotto al Senato. E' una sorta di gioco di prestigio, che ha come risultato quello di ridurre di 30 milioni il fondo della legge mancia per il 2012, per poi aumentarlo di 40 milioni per il 2013. Una presa in giro bella e buona, una partita di giro dalla quale saltano fuori 10 milioni in più da spartire quando ce ne sarà bisogno. Una domanda al governo - Piccato il commento dell'onorevole Silvana Mura, deputata dell'Idv in prima linea nella lotta contro la legge mancia: "E' davvero incredibile che in un provvedimento importante e lacrime e sangue come la spending review si sia trovato lo spazio per effettuare movimenti strani e poco chiari sul fondo relativo alla legge mancia". E ancora: "Ci domandiamo e domandiamo al governo quale finalità abbia questo spostamento di fondi, oltre a quello di aver fatto comparire 10 milioni in più. Non vorremmo - ha concluso la Mura - che qualcuno pensasse di spostare a poco a poco quei soldi che i partiti non sono in grado di sparitre nel 2012, al 2013, quando le acque potrebbero essere più calme dal punto di vista finanziario e soprattutto politico".

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