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Prodi (ri)abbraccia Bersani:salvateci dai "mostri"

Prodi e Bersani

Dopo gli screzi degli ultimi mesi, lungo faccia a faccia tra i due. Le elezioni si avvicinano: Romano scarica Renzi e appoggia il suo ex ministro?

Andrea Tempestini
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  Un lungo colloquio, la cui notizia è stata data immediatamente in pasto alle agenzie di stampa. I protagonisti sono il leader del Pd, Pierluigi Bersani, e l'ex premier, Romano Prodi. Un incontro imprevisto e inaspettato, considerati i trascorsi piuttosto burrascosi tra i due (e l'ipotizzata preferenza di Matteo Renzi da parte del Mortadella). Un incontro che segna il disgelo: Bersani arruola Prodi in vista delle prossime elezioni. I due, si è appreso, hanno discusso di crisi economica, del governo, di politica estera, di Italia e di riforma elettorale. Insomma, del programma democratico. "Un bellissimo incontro" - Al termine del faccia a faccia, ecco chilate di buonismo. Prima il segretario: "Ma no, tra me e Prodi di sassolini non ce ne sono mai, neanche quando sembra che ce ne siano. E' stato un bellissimo incontro, era da tanto che non avevamo occasione di stare insieme in modo così disteso". Quindi Romano: "Un faccia a faccia utile, gradevole, un bel colloquio. Del resto con Bersani non c'è mai stato uno screzio". Le bordate di Romano - Eppure di "screzi" in passato ce ne sono stati eccome. A colpire, spesso, era stato l'ex presidente del Consiglio, e lo aveva fatto su più temi. Sulla legge elettorale: "La riforma che ha proposto il Pd ci farebbe finire come la Grecia". E ancora, sulle autorithy, con una bordata: "La spinta al suicidio del Pd non ha limiti". Quindi, dopo frasi pesanti come macigni, Prodi aveva ricevuto (ma in quell'occasione in gran segreto: lo si apprese soltanto dopo un mese) il sindaco rottamatore di Firenze, quel Renzi inviso al partito e che vuole fare le scarpe a Bersani. Subito tra le fila del Pd si sparse il panico: Prodi, padre nobile del nostro partito, è un rottamatore?  Tandem ritrovato - Sembrava che Romano fosse più vicino alle posizioni del primo cittadino di Firenze, sembrava che volesse rottamare Bersani e la derelitta accozzaglia democratica. Ma non è così: il faccia a faccia di ieri, giovedì 30 agosto, prima dell'intervento di Bersani alla Festa dell'Unità di Bologna, è sintomatico. Chi conosce Prodi assicura però che, in vista delle primarie, non ci saranno né endorsment né scelte di campo da parte dell'ex premier, e che quello tra lui e Bersani è un rapporto complesso che non può essere ridotto ai termini di un appoggio elettorale. Ma lo spauracchio del tandem ritrovato, Bersani-Prodi, comincia ad agitare il sonno degli italiani.   

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