Risultati positivi per 'sistema duale' in Piemonte
Vercelli, 16 feb. (Labitalia) - Il Piemonte è sempre stato capofila in materia di formazione professionale e nella sperimentazione di formule per facilitare l'apprendimento sul campo e l'inserimento dei giovani nel mondo dei mestieri: ora con la definizione di un 'sistema duale' anche in Italia il processo si sta definendo e consentirà di avviare molti più giovani verso un lavoro. Questo l'argomento dell'incontro organizzato da Forma Piemonte - Associazione nazionale Enti di formazione professionale - a Vercelli, oggi, 16 febbraio, nel centro di formazione professionale Sacro Cuore, a hanno preso parte il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, il presidente Confap, Massimiliano Sabbadini, il direttore Coesione sociale della Regione Piemonte, Gianfranco Bordone. Come spiega Paola Vacchina, presidente nazionale di Forma, “il nostro intento è ricordare i grandi passi in avanti compiuti sulla formazione per i giovani, grazie a una proficua collaborazione tra il ministero del Lavoro con l'onorevole Bobba e le Regioni, come nel caso del Piemonte: vorremmo che questa positiva esperienza proseguisse anche nella prossima legislatura". Ad aprire l'incontro Silvana Rasello, responsabile per Ciofs-Fp Piemonte (Centro italiano Opere Femminili Salesiane - Formazione professionale), spiegando cosa è cambiato: “Questo è un territorio in cui si è sempre lavorato con grande dedizione e volontà di trovare soluzioni per dare opportunità ai giovani, ma con l'avvio del 'sistema duale', che introduce un nuovo modello operativo, c'è stata un'accelerazione positiva. In sostanza, è cambiato il rapporto con il mondo produttivo che ha oggi un ruolo più significativo. Non si tratta di ricevere giovani in stage, ma di co-progettare con i centri di formazione un percorso con iniziative specifiche e basate sulla necessità reale". Di fatto, emerge una propensione e attenzione nuova in cui il professionista, l'artigiano o l'imprenditore virtuoso si assume un ruolo di maggiore responsabilità evidenziando una sensibilità sociale. È questo un aspetto spesso sottovalutato, ma chiave. Emerge che il 'sistema duale', la formazione, l'alternanza scuola-lavoro sono un potente strumento di coesione sociale e di scambio intergenerazionale. Si parla di 'imprese madrine' che sviluppano progetti, aiutano i ragazzi a culminare il periodo di alternanza scuola-lavoro, ad esempio, diventando imprenditori di se stessi; intervengono nei centri di formazione non solo come docenti della pratica, ma aprendo con le loro capacità manageriali nuovi scenari. Un esempio vercellese è la creazione nel Istituto Sacro Cuore, di un laboratorio di analisi sensoriale legato al prodotto riso. Un luogo che va oltre all'azienda simulata e ha macchine all'avanguardia che permettono di dare un servizio qualitativamente alto anche alla filiera produttiva. Tutto è fatto per i giovani. È anche con questo spirito che il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, prima dell'incontro, ha voluto incontrare i ragazzi del centro di formazione, parlare con loro, visitare i laboratori dove apprendono un mestiere, insieme a Michele Perinotti e Massimo Biloni, imprenditori-docenti. “Quando sono entrato nel centro ho visto lo spirito della tradizione salesiana. L'apprendistato formativo, d'altronde, ha un nome e cognome Giovanni Bosco. Anche lui era in un periodo di cambiamento con giovani che dalle campagne arrivavano in città senza un lavoro. Lui innovava! Ecco anche qui, in questo centro, con i nuovi laboratori si innova per preparare lavorando. Mi colpisce sempre vedere gli effetti di ciò che noi facciamo da un ufficio ministeriale e vedere i risvolti pratici per offrire opportunità e alternative ai giovani", ha detto Bobba per poi riassumere dati dell'apprendistato di primo livello in Piemonte, che in due anni fa segnato un lusinghiero +130%.