Cerca
Logo
Cerca
+

Vittorio Feltri e il coronavirus: "Si inganna chi pensa che finirà presto, sento che non è così"

Vittorio Feltri
  • a
  • a
  • a

Faccio fatica a fare il mio mestiere di giornalista, figuriamoci se posso intervenire su come debellare il Coronavirus. Non se ne parla neanche. Mi limito a porre dei quesiti e ad esternare qualche osservazione. Da mesi ormai l' umanità combatte a caso contro questa pestilenza con risultati assai modesti. La gente continua a contagiarsi e una gran quantità di essa va al cimitero dopo aver sofferto le pene dell' inferno, dato che la malattia porta alla tomba, specialmente gli anziani ma non solo, mediante soffocamento.
Un orrore.
I governi, di solito guidati da persone ignoranti e assistiti da presunti specialisti, si adoperano al fine di rendersi inutili e ci riescono alla grande. Chiudono le scuole, i negozi, i bar, eccetera, eppure i malati invece di diminuire aumentano in attesa che l' isolamento compia il miracolo di evitare la propagazione dell' infezione. Qualche effetto positivo benché irrisorio è stato ottenuto, tuttavia ci vuol altro per schivare il flagello. Un altro rimedio non si trova. Ciononostante il popolo coltiva la speranza di cavarsela, anzi è certo di farcela, tanto è vero che una massa di ottimisti (sinonimo di incoscienti) è convinta di poter andare a spasso sfidando il destino, sebbene questo al momento sia impegnato ad aiutare il morbo più che coloro che ne sono stati colpiti. La maggioranza degli individui si chiede quando mai finirà questa brutta storia ed è insofferente alle limitazioni imposte dalle cosiddette autorità. Segno che non ha capito nulla degli avvenimenti nefasti.
Giro per Milano e vedo un sacco di deficienti che corrono, giocano a pallacanestro nei parchi, passeggiano incuranti di ogni rischio. Persuasi che le disgrazie abbiano una buona mira, essi si illudono che le calamità colpiscano solo chi ci sta antipatico, invece puntano a sparare nel mucchio, cogliendo chiunque sia a tiro, pure te, indifferentemente. In effetti la disubbidienza seduce di più dell' ubbidienza, poiché la trasgressione è eccitante essendo figlia della ribellione, la stessa che mettevamo in atto da ragazzi contro i genitori. Non si cresce mai abbastanza per dare retta a chi raccomanda o comanda. Molti sono sicuri che passerà presto la nottata.
Si ingannano pensando che il virus si stanchi di martoriarci. Sento che non è così. Scorrono i giorni e le cose vanno di male in peggio. L' Italia ha vinto la corsa con la Cina a chi vanta il maggior numero di salme. Sai che soddisfazione.
A questo punto occorre una riflessione terra terra, di quelle normalmente attribuite alla casalinga di Voghera, che non è più scema dei fighetti che si spacciano per intellettuali capaci di comprendere tutto, specialmente ciò che non intendono. Il mondo è pieno di scienziati e ricercatori che appunto cercano tutto il giorno, possibile che non trovino un cazzo per sconfiggere quella che vari idioti hanno definito una influenza perniciosa? Strano che non ci sia un cervellone in grado di approntare un medicinale che contrasti in maniera risoluta il virus. Leggo qua e là che i cinesi, gli statunitensi e persino gli israeliani siano sul punto di produrre un vaccino efficace per sterminare Corona. Me ne compiaccio, evviva. Che aspettiamo a farlo circolare, iniettandolo a noi poveri umani?
Si racconta che vada sperimentato prima di porlo sul mercato. Ottimo, testatelo perdio invece di andare in televisione a pavoneggiarvi vantando la vostra scienza. Si obietterà che è necessario del tempo, magari mesi, addirittura anni. Caspita, ma in un momento drammatico come l' attuale i soloni che imperversano nei talk-show si diano una mossa, si spiccino. Mi pare che l' urgenza sia evidente, accorciamo l' iter burocratico e diamo inizio alle vaccinazioni. Se vanno bene, deo gratias, altrimenti pazienza. Morto più o morto meno, che differenza c' è?

Dai blog