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Recovery Fund, Pietro Senaldi: “Prima i soldi, poi esultiamo. Vittoria politica ma non risolutiva”

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“Prima di esultare vorrei vedere i soldi perché il punto centrale è questo”. Così Pietro Senaldi è intervenuto a Tagadà in merito al Recovery Fund che, secondo il documento della Commissione europea, dovrebbe prevedere circa 172 miliardi per l’Italia, 81,8 a fondo perduto. “Metà della cifra è un prestito - ha specificato il direttore di Libero - l’altra metà per buona parte la finanziamo noi perché sono soldi che mettono tutti gli Stati europei. Poi soprattutto bisogna considerare che, nella migliore delle ipotesi, parliamo di una cifra che rappresenta appena l’1% del Pil”. Senaldi ha fatto un confronto con altri paesi al di fuori dell’Europa: “Gli Stati Uniti hanno messo a disposizione una cifra pari al 15% del Pil, il Giappone addirittura al 40%. Il Recovery Fund è senza dubbio una vittoria politica, però non credo che sia risolutivo per i guai economici dell’Italia e probabilmente neanche dell’Europa”. In più c’è sempre il fattore tempo: i soldi non arriveranno prima del 2021, ma noi ne abbiamo bisogno subito per rimanere a galla ed evitare una crisi sociale senza precedenti, oltre che economica. 

 

 

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