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Giuseppe Conte, Repubblica durissima contro il premier: "Come Luigi XVI, sappiamo tutti come finì"

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Repubblica, con un richiamo in prima pagina, pubblica un duro commento sul premier Giuseppe Conte. Un attacco a firma dell'economista Alessandro Penati, uno degli editorialisti di punta del quotidiano. "Ho appreso con una certa apprensione la notizia della solenne convocazione degli Stati generali da parte del primo ministro Conte. I ricordi liceali mi hanno riportato alla memoria gli Stati generali convocati da Luigi XVI nel maggio 1789 per riunire tutte quelle che oggi chiameremmo "parti sociali" ed avere da loro indicazioni su come metter fine alla grave crisi economica e sociale della Francia ed evitare il dissesto delle finanze pubbliche", esordisce Penati. "Come andò a finire lo sappiamo: la crisi è degenerata in una sanguinosa rivoluzione; tre anni dopo il Re è stato destituito e poi ghigliottinato. E mi sono domandato se Conte (o il suo spin doctor) ignori la storia, se abbia voluto fare un gesto volutamente scaramantico, o se si creda oramai un sovrano capace di riuscire dove Luigi XVI fallì".

 

 

 

Penati poi ci va giù ancora più duramente "Il rischio è che gli italiani si sveglino in preda a un incubo quando anche il Conte Luigi e la sua Corte si renderanno conto che il fiume di soldi che sta arrivando non è manna dal cielo ma un mucchio di debito di cui, prima o poi, dovremo rendere conto. E se i soldi li avremo dissipati in prebende, sussidi e mance, o per costruire cattedrali nel deserto, saranno i soliti noti a pagare". Per Penati non c'è certo nessuna soluzione positiva con le politiche di Conte: "Temo quindi che fra tre anni saremo ancora qui a invocare le 'riforme'. Ma con tanti debiti in più".

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