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Vittorio Feltri a valanga contro Andrea Agnelli: "Perché non caccia se stesso? Rispetto per Maurizio Sarri"

Vittorio Feltri
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Per chi non segue con passione il calcio questa è una notizia del cavolo: la Juventus ha licenziato l'allenatore che ha portato la squadra a vincere lo scudetto, ma non è riuscito a trascinarla verso la finale di Champions. Capirai che delitto. La competizione europea per i bianconeri è da sempre un calvario. Quindi il crimine attribuito a Maurizio Sarri, ottimo trainer, non è da ergastolo. Costui non meritava un siluramento, visto che comunque ha conquistato lo scudetto. Niente da fare. I signorotti torinesi essendo sia inflessibili sia presuntuosi hanno preso l'allenatore a pedate nel sedere e lo hanno cacciato malamente. Per altro senza avere ancora individuato un successore sulla carta migliore. Io non conosco Sarri personalmente ma sono memore delle sua imprese alla guida del Napoli e prima ancora dell'Empoli, per cui non posso non stimarlo e deplorare il suo allontamento avvenuto in circostanze vergognose.

 

 

Uno porta a casa mi pare il nono scudetto, avendo dominato il campionato nazionale, e anziché un premio gli rifilano il benservito come usa con le serve a ore. E solo perché giovedì sera la Juve contro il Lione ha vinto a 2 a 1 quando sarebbe stato necessario un 3 a 1 per passare il turno. Agnelli non ha sentito ragioni e anziché bocciare se stesso ha messo alla porta il tecnico in modo brutale. Una mossa da padrone delle ferriere che fa venire voglia di rispolverare il comunismo anche se mi sta sui palloni. Ma la cosa non mi stupisce più di tanto. Infatti qualche tempo fa la tigre vestita da Agnellino ebbe a dire in sede europea: ma che ci fa l'Atalanta in Champions, certe squadrette non meritano il grande palcoscenico del calcio, stiano in Patria e non disturbino noi principi. Segnalo a questo gentiluomo dei miei stivali che l'Atalanta è ancora in gara per ottenere il trono mentre la sua, pur essendo fortissima, è alla canna del gas. Nello sport va avanti chi ottiene buoni risultati e non chi pensa basti la Panda per andare avanti. Reclamiamo un po' di rispetto per Sarri e per i pedatori eccelsi di Bergamo. 

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