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Matteo Salvini a Pontassieve, se un deficiente in camicia nera aggredisse un democratico perbenino nella Repubblica Bella ciao

Iuri Maria Prado
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Tu pensa a che cosa succederebbe se un deficiente in camicia nera prendesse per il bavero un democratico perbenino, uno di quelli con patente valida nella Repubblica Bella Ciao: sarebbe la prova che la marea della violenza di destra ha ormai invaso la società buona. Esattamente quel che succede quando pochi scappati da casa con la testa rasata tirano su il braccio gridando schifezze naziste: il "pericolo nero". Pace se accanto c'è l'assembramento democratico che brucia le bandiere di Israele. Pace se il 25 aprile si celebra nel trionfo della sassaiola contro la Brigata Ebraica. Pace se il giorno prima il commando partigiano assalta una libreria dove un vecchio giornalista tenta di presentare un lavoro che non la racconta secondo il modulo ammesso dalla retorica resistenziale. Tutto in cavalleria, nella perfezione dell'equilibrio progressista della libertà con ma e con però: cioè libertà di manifestare ma a patto che manifesti il verbo ammesso, libertà di manifestare e però mica contro i totem della questione morale, delle mani pulite, della differenza etica, della cultura del lavoro e della legalità, insomma tutte le balle che fanno la storia del discorso pubblico "de sinistra" da cinquant' anni a questa parte. A tutto questo penso se vedo quella tizia che strappa la camicia a quel politico. Penso a ciò che succederebbe se il politico fosse un altro. Sarebbe l'emergenza civile, con adunate di piazza a difesa della democrazia pericolante.

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