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Pietro Senaldi demolisce Beppe Sala: "Milano peggio che Il Cairo, invece di ridurre il traffico lo ha aumentato"

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Pietro Senaldi
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 Tutti i provvedimenti presi dalla giunta Sala per combattere il traffico hanno avuto l'effetto di aumentarlo. Milano è sempre stata una città che, salvo giornate eccezionali, si poteva attraversare in automobile senza rischiare una crisi di nervi. Ora sembra Il Cairo: macchine in fila indiana, code interminabili, biciclette e monopattini che ti si parano davanti in controsenso; ormai è diventato più facile guidare per le vie di Roma. La colpa di tutto questo è del sindaco e della maggioranza. Questa è la prima giunta che guida la città seguendo i dettami dell'ideologia e non il senso pratico, che permea lo spirito dei milanesi e ne ha fatto il motore di sviluppo di tutto il Paese. Va di moda l'ambientalismo, che avrebbe pure qualche ragione, e allora si fanno le domeniche a piedi anche se è provato che non fanno calare l'inquinamento.

 

 

Sala pensa di avere il pollice verde perché prende il pennello e disegna la pista ciclabile in corso Buenos Aires, paralizzando la viabilità e facendo funzionare i tubi di scappamento con le auto ferme. Poi taglia i parcheggi, così che si resti venti minuti in più al volante a cercare un buco dove piazzare l'auto. I provvedimenti insensati del sindaco, che fa di ogni viaggio in auto un percorso a ostacoli e crea problemi senza trovare soluzioni alternative, sono uno spot anti-ecologista. Il primo cittadino dovrebbe imparare dal suo predecessore Gabriele Albertini, che aveva una visione e ha dotato ogni quartiere di un parco, trasformando una città grigia in un museo a cielo aperto di vetro e luce, malgrado l'opposizione feroce della sinistra, che ora si appunta al petto come medaglie i successi del grande sindaco forzista. Questa giunta però una visione non ce l'ha, se non quella di aumentare i divieti e con essi le multe, che sono ormai la seconda entrata nel bilancio comunale. La prima sono le tasse locali, più che raddoppiate dall'era Moratti. Ammontavano a 750 milioni, ora superano 1 miliardo e 400 milioni. Avanti di questo passo, l'unica cosa al verde di Milano saranno i conti correnti dei suoi abitanti.

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