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Pd e M5s, la (brutta) sorpresa in Europa: votano per stangare l'Italia con nuove tasse

Francesco Specchia
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Dei fondi europei, dei loro tempi, dei loro tassi, della loro salvifica erogazione per l'Italia, tecnicamente non si capisce un tubo. È per questo che, mentre i giallorossi al Parlamento Europeo voteranno il «pacchetto economico relativo al Bilancio pluriennale della Ue» la Lega si asterrà. Tutti gli europarlamentari del Carroccio componenti della commissione Econ e della commissione Budg (Marco Zanni, Matteo Adinolfi, Anna Cinzia Bonfrisco, Francesca Donato, Antonio M.Rinaldi, Annalisa Tardino, Valentino Grant) vogliono vederci chiaro sulle modalità dell'enorme flusso di danaro che - non a gratis- ci investirà. Sicché, in attesa di risposte dalla palude stigia della Ue, l'astensione diventa lo strumento per ottenere risposte.

Assegni in bianco - E, in una nota congiunta, gli onorevoli affermano: «Da tempo la Lega evidenzia, inascoltata, le criticità del Qfp 2021-2027 che penalizzano l'Italia, contributore netto dell'Ue: ogni incremento equivale a un aumento dell'assegno che ogni anno gli italiani firmano a Bruxelles» riferendosi al dato di fatto che l'Italia contribuisce al bilancio europeo con 14/15 miliardi e ne riceve in cambio 8/9 miliardi di cui riesce a spenderne solo il 30%. «A questo si aggiungono le proposte a nostro avviso inaccettabili sull'introduzione di nuove risorse proprie, ovvero nuove tasse europee a danno dei cittadini, delle famiglie e delle imprese italiane: è evidente fin da ora che i vantaggi per il nostro Paese, con l'aggiunta di Next Generation Eu a Mff, saranno nella migliore delle ipotesi impercettibili, se non addirittura a saldo zero», recita la nota congiunta. Al di fuori del burocratese significa che non bisogna fidarsi sulla parola della Ue. «Noi stiamo firmando un assegno in bianco. Per esempio, la Ue ci ha già versato un acconto, una tranche di 10 miliardi per il fondo Sure (quello sull'occupazione e il lavoro, ndr) ma nessuno sa quali siano le reali condizioni del prestito. Le abbiamo chieste ma col cavolo che ci rispondono» ci dice l'europarlamentare-economista Antonio Maria Rinaldi. Il quale afferma anche, che a questo punto, forse, sarebbe meglio attingere al Peep, «alla nuova versione del qe della Bce: sono 1850 miliardi e arrivano subito». Rinaldi non ha tutti i torti. Mentre in Italia ci si riempie la bocca delle delizie del Recovery Fund, in Europa non si sa nulla di tassi, condizioni, termini del fondo medesimo. «Si sa che verrà finanziato con "risorse proprie", cioè nuove tasse a carico dei cittadini italiani che provengono direttamente dai bilanci dei 27 Stati membri; ma il problema è che ancora non sappiamo quali di preciso siano, queste tasse», aggiunge Mara Bizzotto, capodelegazione leghista al Parlamento Europeo.

Con quali soldi? - La vulgata è che le «nuove tasse» che finanziano i fondi sarebbero, tra le altre, la web tax per i colossi della Rete, la carbon tax a cui si aggiungerebbe la «Tassa sulla plastica» e la tassa sulle transazioni finanziarie (una riproposta della mitica «Robin Hood Tax»). In soldoni: urge battere i pugni sul tavolo e usare ogni strumento per capire. La Lega usa le stesse argomentazioni specificatamente sul Recovery: «Esprimiamo forti perplessità» aggiungono gli onorevoli «sulle decisioni in merito a risorse proprie e ricatto dello Stato di diritto, elemento che ha fatto perdere tempo prezioso». E voilà, altra astensione. Quest' ultima chiosa sullo «stato di diritto» è un palese sostegno agli amici di Ungheria e Polonia.PS Intanto in Italia,sul Canale Nove, Conte apre al rimpasto che "può essere oggetto di confronto dalla forze politiche. Da parte mia massima disponibilità".Mah.

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