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Giuseppe Conte leader del M5s? Paolo Becchi lo avverte: "Perché non deve cedere alle lusinghe"

Paolo Becchi - Giuseppe Palma
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Il direttorio non s' ha da fare. Per ora. Vito Crimi ha terminato il suo ruolo di capo politico provvisorio del M5S e a breve si sarebbe dovuta aprire una nuova fase, quella del direttorio. Ma Grillo ha fermato tutto: «Non è il momento». Ormai è il padre padrone. Per l'Elevato non ci sono regole. Le sorti politiche del MoVimento sono parecchio compromesse dai continui mutamenti di rotta, dalla fiducia a Draghi, dalle espulsioni a raffica, dalla (provvisoria?) uscita di scena di Di Battista. La nuova governance, che nasce da una modifica allo statuto approvata sulla piattaforma Rousseau con poco più di diecimila voti, è solo una mossa formale, quella sostanziale è un'altra e occorre del tempo per realizzarla: recuperare Conte, inserirlo nel direttorio e metterlo alla sua guida. In questo modo l'Elevato di Sant' Ilario mira a ridare nuova vita a una creatura che rischia il collasso. Conte ha nel Paese un seguito significativo, Grillo lo ha capito e non vuole farsi scappare l'occasione. Ma conviene all'ex Presidente del Consiglio entrare nel M5S? Crediamo di no. Conte vuole infatti giocarsi il ruolo di federatore dei partiti di centrosinistra (Pd, LeU, e M5S), così come ha fatto Romano Prodi per ben due volte, nel 1996 e nel 2006. E Conte avrebbe un'attrazione anche verso una parte di elettorato centrista di Italia Viva e Forza Italia, giocandosi così la partita elettorale contro l'armata di centrodestra. Al Sud, infatti - coi meccanismi elettorali vigenti - una coalizione guidata da Conte potrebbe fare cappotto nei collegi uninominali di Puglia e Campania, e forse anche in altre Regioni, impedendo al centrodestra il colpaccio in alcuni importanti collegi di Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna, Sicilia e Marche. Insomma, ingabbiare Salvini come nel 2018. L'idea è questa. L'errore che Conte non dovrebbe commettere adesso è proprio quello di cedere alle lusinghe di Grillo, che lo vuole mettere a capo del MoVimento per salvare ciò che resta dei pentastellati.

 

 

A quel punto sarebbe difficile per Zingaretti, o i futuri dirigenti del Pd, indicare l'ex avvocato del popolo, organico ai grillini, come federatore di tutto il centrosinistra. Conte ha un'altra possibilità: fondare un suo partito di centro - che certamente toglierebbe voti non solo a Pd e M5S ma anche a IV e FI - per avere la golden share con gli alleati in caso di vittoria elettorale, prenotando in tal modo il suo ritorno a Palazzo Chigi. Alle prossime politiche mancano due anni, ma non è detto che non si voti già l'anno prossimo in primavera dopo la probabile elezione di Draghi al Quirinale a fine gennaio. Il tempo c'è, ma la mossa deve essere fatta già nei prossimi mesi per non farsi trovare impreparati. Non si dica che Conte farebbe lo stesso errore di Monti. Monti non avrebbe potuto "federare" nessuno, e di lui non si sarebbe più neppure parlato, se non fosse stato nominato senatore a vita. Conte gode ancora nel paese di un consenso notevole. Si potrebbe obiettare che Conte non ha molte carte in mano da giocare e Grillo gli sta facendo una proposta interessante.

 

 

Può sembrare così a prima vista, ma sappia che sta salendo a bordo di una nave che sta affondando e Di Maio sarebbe la sua spina nel fianco, perché è lui che sperava di riprendersi il partito. Conte può contare su Casalino (che molti hanno sottovalutato) e forse anche su parlamentari del MoVimento delusi o espulsi, che potrebbero considerare l'ex premier come un'àncora di salvataggio elettorale. Ma non solo. Alcuni esponenti di Forza Italia vedono di buon occhio questa operazione dell'ex avvocato del popolo, e tra questi Gianfranco Rotondi non ne fa mistero. Di questo nuovo "centro" contiano potrebbero far parte anche ex Dc come Casini, Parisi, Castagnetti, Tabacci, Mastella e compagnia bella, senza escludere qualche arrivo da Pd e IV. Conte ha perso contro Renzi una partita importante e se non vuole rischiare la retrocessione lasci perdere i "pentasuonati" e si faccia la sua squadra. 

 

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