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Giancarlo Giorgetti sui servizi segreti: "Visto? Quando dicevamo che c'era del marcio...". Perché Conte si era tenuto la delega

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La gestione dei servizi segreti da parte di Giuseppe Conte è stato uno dei motivi che ha portato alla rovinosa caduta del governo precedente. L'ex premier, infatti, ha deciso di tenere per sé la delega ai Servizi per molto tempo, salvo affidarla al suo consigliere diplomatico Piero Benassi in un secondo momento. Una scelta arrivata troppo tardi. Le mosse di Conte in materia di intelligence non sono piaciute a Matteo Renzi di Italia Viva e anche a una parte del Pd. Ma  aspre critiche sono arrivate anche dal centrodestra. E adesso salta fuori un particolare che rende ancora più torbida la questione della delega.

 

 

 

Bisogna partire dal commissario all'Emergenza Domenico Arcuri e dai suoi rapporti con "l'intermediario" Mario Benotti, "uno dei tre faccendieri che hanno ricevuto 72 milioni di euro di commissione per l’acquisto delle mascherine in Cina", come scrive Minzolini sul Giornale. Rapporti mai ben chiariti, che Arcuri avrebbe deciso di interrompere all'improvviso dopo - stando alla versione di Benotti - "essere stato informato da Palazzo Chigi che c’era un’indagine in corso probabilmente dei servizi segreti". Una dichiarazione che ha sorpreso molti. "Se fossi in Salvini presenterei un’interrogazione per sapere chi ha informato Arcuri a Palazzo Chigi e il motivo dell’indagine dei servizi segreti. Alla fine tutto viene a galla", ha confidato uno dei leader della maggioranza di Draghi.

 

 

 

Sulla questione sarebbe intervenuto, come riporta Augusto Minzolini, anche Giancarlo Giorgetti, il neoministro leghista allo Sviluppo Economico: "Quando dicevamo che sulla gestione dei servizi segreti di Conte c’era qualcosa di poco chiaro, ci prendevano per matti! Invece, a quanto pare…". Resta da vedere quali saranno gli sviluppi della vicenda e se qualcuno si farà avanti per chiarire tutti i dubbi del caso.

 

 

 

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