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Vittorio Feltri durissimo contro Mario Draghi: "Difficile trattenere un vaffa***", quel brutto sospetto sul "premier di Roma"

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Accenti critici, molto critici, quelli di Vittorio Feltri contro Mario Draghi. Gli sfoghi del direttore piovono su Twitter quando si apprende che la linea del governo dell'ex governatore della Bce, di fatto, ricalca quella di Giuseppe Conte: chiudere tutto. Il direttore di Libero prende la mira e apre il fuoco, con un primo ed eloquente cinguettio: "Draghi chiude le regioni. Tanto valeva rimanesse Conte".

Ma vi è poi un secondo tweet, ben più duro, pesante, arrabbiato. Il direttore ragiona sulle chiusure e nota come il Lazio resti giallo mentre la Lombardia, da lunedì, ripiomba nell'arancione. E questo anche se i dati sembravano sul filo per entrambi. Dunque, Vittorio Feltri si sfoga e avanza un sospetto: "Draghi é di Roma per cui lascia che il Lazio rimanga giallo, mentre la Lombardia diventa arancione. Difficile trattenere un vaff***", picchia durissimo il direttore. 

 

Insomma, ben poca fiducia. E al netto del caso Lombardia-Lazio i fatti parlano chiaro: da lunedì entrerà in vigore una nuova ordinanza: la Lombardia diventerà arancione insieme a Piemonte e Marche, raggiungendo così la Campania che intanto ha deciso di chiudere tutte le scuole, dove le varianti del Covid stanno prendendo sempre più piede, abbassando l’età media dei contagiati. Inoltre la Basilicata passerà in rossa, mentre l’unica che migliorerà sarà la Liguria, pronta a tornare in giallo dall’arancione. Poca discontinuità rispetto al passato.

 

Per inciso, Vittorio Feltri, sin dai giorni che hanno preceduto il giuramento di Draghi, i giorni in cui erano filtrati i nomi dei ministri, aveva mostrato di nutrire ben poca fiducia in questo esecutivo. Il direttore aveva espresso aspre critiche alla squadra ministeriale, in primis per le conferme di Roberto Speranza e Luigi Di Maio rispettivamente alla Salute e alla Farnesina.

 

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