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Vaccino e decreti, ecco perché il Pd ha un problema con la Costituzione: ciò che Enrico Letta Ignora

Matteo Mion
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Il Pd è così mal messo da aver richiamato da Parigi il suo asso nella manica - si fa per dire - Enrico Letta per ricomporre i cocci delle proprie correnti. Onorato di cotanta investitura il neo segretario si sta impegnando anema e core per disperdere il residuo consenso dem: è passato così da intempestive e sconcertanti dichiarazioni sullo ius soli a ridicole sfilate con t-shirt Open Arms. Il "sereno" Enrico, distratto dalle sue bizzarrie propagandistiche, ignora che la frattura più importante a sinistra non si sta consumando tra le correntuncole più o meno rosse interne al partito, ma tra il Pd e la Costituzione. 

 

Siamo cresciuti con il mantra ripetuto alla nausea dalla sinistra dei Padri costituenti e della Costituzione intesa quale moloch intoccabile, perché nata con l'unico seme degno di germoglio: l'antifascismo! Chiunque osasse dubitare della Carta fondamentale o a invocarne riforme per adeguarla al mutamento dei tempi era considerato un pericoloso fanatico. Il sostegno a tale impostazione arrivava dai media ma anche dagli innumerevoli costituzionalisti di matrice progressista. 

Questo consolidato meccanismo gradito a sinistra e tollerato obtorto Colle, pardon obtorto collo a destra, ha peraltro consentito di mantenere al Quirinale con scientifiche coincidenze temporali Presidenti di comprovata fede. Oggi, però, questo complesso, ma efficacissimo e rodatissimo sistema di conservazione istituzionale si sta scollando e Letta ignaro va per mare e profughi. Attenzione Enrico perché gli Onida, Cassese e compagnia costituzionale mandano da tempo vistosi segnali di allarme. Le norme vanno interpretate e quindi un occhio lo si può chiudere, ma due no. La prima sacrosanta sollevazione dei cattedratici della Carta fondamentale contro la sinistra avvenne sui Dpcm: oscenità giuridica dell'avvocato del popolo sostenuta dal Pd e fortunatamente subito abortita da Marione. E le sentenze della magistratura ordinaria vanno giocoforza nella medesima direzione. Oggi il tema all'ordine del giorno è la vaccinazione. 

 

La sinistra Pd sotto la regia di Speranza acclama con furore la vaccinazione obbligatoria se non per tutti almeno per alcune fasce di popolazione. Bonaccini, autorevole governatore dem, invoca i pass vaccinali per lavorare e De Luca inventa le isole Covid free. Tutto legittimo compagni, ma attenzione perché, mentre siete impegnati anema e core nell'arcitutela dei clandestini, sugl'italiani c'è il presidio della Costituzione che ultimamente vi dà un tremendo fastidio. Ecco, allora, la nuova levata di scudi dei costituzionalisti con Michele Ainis in testa a ricordare che «solo la legge può imporre un trattamento sanitario obbligatorio» a chicchessia. Sarebbe ora che i vertici democratici prima di parlare e gettare scompiglio tra i connazionali consultassero i docenti di diritto invece dei traghettatori di migranti.

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