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Lucia Annunziata "molestata" per tre anni d Rocco Casalino: "Abusi e minacce alla giornalista"

Enrico Paoli
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Lucia Annunziata, conduttrice del programma di Rai Tre In mezz' ora in più, la si può criticare per tante ragioni. Ma non la si può certo accusare, come ha fatto l'ex premier, Giuseppe Conte, di travisare la realtà. La giornalista Lucia Annunziata (70 anni) conduce su Rai Tre il programma «In mezz' ora in più» ogni domenica Durante la puntata di domenica scorsa la giornalista ha letto una lettera inviatale dall'ex capo del governo con la quale respinge l'accostamento fra la vicenda delle consulenze per la compravendita di un albergo a Venezia, prima che egli arrivasse a Palazzo Chigi, e il caso dell'esponente della Lega, Claudio Durigon.

L'Annunziata, dopo aver dato conto della posizione di Conte, ha annunciato di aver chiesto di essere ascoltata dalla Commissione di vigilanza sulla Rai. Avendo «gestito» viale Mazzini (dal 13 marzo del 2003 al 4 maggio del 2004 è stata la presidente dell'azienda) la giornalista conosce le regole del gioco meglio di chiunque altro. Insomma, difficile prenderla in castagna. Per questa ragione la conduttrice televisiva, dopo l'affondo dell'ex capo del governo, offeso e pronto a querelare, ha deciso di spostare il «duello» all'interno degli organi parlamentari, essendo le due camere gli azionisti della Rai.

L'Annunziata, chiedendo «l'applicazione del codice etico della Rai», ha messo sul piatto la richiesta di convocazione in Vigilanza «per giudicare se ho effettivamente violato questi codici del Servizio Pubblico. Pronta ad assumere le mie responsabilità. Pronta anche a confrontarmi con il Professor Conte, nel caso accettasse uno dei tanti inviti rivoltigli nel corso della sua presidenza», sottolinea la giornalista.

 

 

 

 

La mossa della conduttrice di Rai Tre non è passata inosservata è rischia di trasformarsi in un boomerang per Conte. «Mi auguro che la richiesta dell'Annunziata di essere ascoltata in Commissione di vigilanza, dopo la lettera dai toni minacciosi e arroganti ricevuta dall'ex presidente del Consiglio, venga accolta», afferma il deputato di Italia Viva e segretario della Commissione, Michele Anzaldi, «perché può diventare l'occasione per iniziare a fare luce con una serie di audizioni sul "metodo Casalino"». In effetti la lettera inviata da Conte alla giornalista ricorda molto, nei toni e modi, lo stile di Rocco Casalino, ex portavoce del premier a Palazzo Chigi. «Tre anni di abusi, forzature, toni minacciosi e attacchi all'autonomia giornalistica, in particolare del servizio pubblico, perpetrati dall'allora presidente Conte e dal suo portavoce», sottolinea Anzaldi, «la lettera inviata alla conduttrice di Rai Tre», prosegue l'esponente renziano, «mostra toni davvero gravi, addirittura la minaccia di querela in caso la lettera non venga letta "per intero".

Conte dopo le inquadrature dei tg vuole decidere anche come debba essere letta una precisazione? Ma non è il primo episodio. In questi anni abbiamo visto di tutto, nel silenzio generale quando Conte era ancora presidente del Consiglio». Stessa indicazione anche dal Pd, con la senatrice, Valeria Fedeli, capogruppo in Commissione vigilanza, e il collega Francesco Verducci, che chiedono di convocare al più presto la giornalista. L'ex premier, in particolare, contesta alla conduttrice quanto affermato nel corso della puntata di domenica 16 maggio, quando ha replicato all'intervistato, Alessandro Di Battista.

 

 

 

Conte non ha gradito le «valutazioni» espresse dall'Annunziata «sul caso Durigon», obiettando che «quest' ultimo caso è paragonabile a una vicenda che mi riguarderebbe personalmente», sostiene l'ex premier. «L'interpretazione del prof Conte credo sia fondata, sicuramente senza dolo, su una incomprensione», afferma l'Annunziata, «si traggono conclusioni citando una sola frase di quella che è stata invece una non breve discussione avvenuta nel corso della mia intervista ad Alessandro Di Battista». Ecco perché Lucia vuole essere ascoltata dalla Commissione di vigilanza, istituzione del Parlamento che vigila sull'applicazione del codice etico della Rai.

 

 

 

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