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Renato Farina al Corriere della Sera: "Intervista odiosamente falsa", ecco tutte le frasi inventate sul caso-Brunetta

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Di seguito, la lettera inviata da Renato Farina a Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, in seguito alla pubblicazione sul Corsera di oggi, domenica 8 agosto, di un'intervista alla firma di Libero smentita però in più punti. La vicenda è quella delle polemiche sorte dopo la nomina a consigliere per la comunicazione di Renato Brunetta di Renato Farina, polemiche dovute alla vergognosa campagna di stampa montata dal Fatto Quotidiano e Repubblica. In seguito al polverone, Farina ha lasciato l'incarico.

***

Caro Direttore, 

l’intervista come risulta sulla pagina del Corriere a firma di Fabrizio Roncone è odiosamente fasulla. Sfido l’autore a pubblicare l’integrale audio sul sito del Corriere se mai abbia registrato. Più che un’intervista è un ritratto tipo body shaming della mia persona. Non ho mai detto che ho scritto i discorsi di Renato Brunetta, né che io stavo pregando. Ero banalmente a Messa e ho richiamato per gentilezza. La mia risposta su Draghi era ovviamente una battuta, e ho detto pure qualcosa come: figuriamoci se un nessuno come me è in grado di dare un problema a Draghi.

Sant’Anselmo sosteneva che si può tranquillamente scrivere che la Bibbia dice: «Dio non esiste». Basta togliere le tre parole che precedono la negazione: «Lo stolto dice: Dio non esiste». Ho sbagliato a mettermi nelle mani di chi dal primo istante della conversazione mi ha trattato con disprezzo. Le dimissioni nascono dal fatto di cui mi sono reso immediatamente conto chiusa la telefonata: se dopo gli articoli tossici del Fatto e di Repubblica anche il Corriere si affida a chi ridicolizza programmaticamente l’interlocutore, come l’esito documenta, l’unico modo per non essere un bersaglio utile per colpire di rimbalzo il ministro, è togliermi di mezzo.

Questo ho fatto con una nota inviata alle agenzie, il resto sono bubbole di fango. Con stima per il suo lavoro. E amarezza per il torto che ho subito io e che ha offeso la buona fede mia e dei suoi lettori.

Renato Farina

 

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