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Mario Monti, l'affondo di Alessandro Sallusti: "Il Covid non è più pericoloso delle sue parole"

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Il senatore a vita Mario Monti, interpellato sabato sera da David Parenzo nel corso della trasmissione InOnda su La7, a proposito dell'emergenza Covid, ha teorizzato la necessità di imbavagliare l'informazione «perché essendo in guerra non guasterebbe una comunicazione di guerra» che significa «trovare delle modalità meno democratiche dell'informazione che dovrebbe essere dosata dall'alto». 

 

I lettori sanno come la pensiamo sul tema. Siamo convintamente sì vax e pure sì green pass fino a che sarà utile, e non perché ce lo dice il governo, ci arriviamo da soli usando il cervello come hanno fatto il novanta per cento degli italiani. E pensiamo pure che i "cattivi maestri" che sostengono il contrario e che aizzano e danno voce sui giornali e in tv alla minoranza antiscientifica siano oltre che pericolosi per la maggior parte in malafede e lo facciano solo per ritagliarsi ruoli e visibilità che altrimenti non avrebbero. Ma detto questo neppure per un istante abbiamo pensato che non sia un loro diritto esporre le loro scalchignate tesi sulla pericolosità dei vaccini o sull'equazione green pass uguale dittatura. No, hanno diritto di parlare quanto noi. Vogliamo aggiungere un "purtroppo"? Aggiungiamolo ma la democrazia non la si può interpretare, la si applica. 

 

Che l'ex rettore e oggi presidente dell'Università Bocconi, tempio del liberismo, pensi invece che l'informazione sul Covid- che non è una guerra ma una malattia - "debba essere dosata dall'alto" come avviene nelle dittature è davvero inquietante. Probabilmente parla per esperienza, nel senso che lui - all'epoca influente editorialista del Corriere della Sera - arrivò a diventare premier proprio grazie a una "informazione di guerra calata dall'alto" che portò a una manipolazione dello spread calata altrettanto dall'alto per fare credere agli italiani che era arrivato il momento di disarcionare l'ultimo governo di Centrodestra, democraticamente eletto, che il nostro paese ha avuto. 

Mi spiace professor Monti, noi che sul Covid la pensiamo come lei ci chiamiamo fuori. Non perché eroi ma così, per principio non pubblicheremo mai una velina né accetteremo una censura, neppure da Mario Draghi. Il virus è pericoloso ma non più di quanto da lei sostenuto l'altra sera.

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