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Volodymyr Zelensky, Vittorio Feltri: "Fuori di testa, deve arrendersi a Putin", un tragico sospetto sull'inferno in Ucraina

Vittorio Feltri
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Ai tempi della seconda guerra mondiale, quando quel coglione di Hitler con il suo degno compare Mussolini volevano conquistare il pianeta, e si ignora per farne che cosa, un certo Churchill disse ai suoi connazionali: vi prometto lacrime e sangue, ma dobbiamo vincere. Non c'erano alternative, bisognava combattere, e gli inglesi non si tirarono indietro e riuscirono a piegare i tedeschi e i fascisti. Erano forti e bene armati. Ma gli ucraini, benché dotati di un temperamento di ferro, non sono attrezzati per contrastare i russi. Basti pensare che si oppongono ai missili di Mosca con le molotov confezionate nel tinello. Una prova plateale di debolezza bellica che sottolinea una sorta di velleitarismo incosciente da parte degli avversari di Putin, il quale è un pazzo scatenato ma dispone di una forza militare debordante.

 

 

 

Quindi avanza, distrugge, uccide come se disputasse una partita sportiva. Ovvio che lo zar ha torto marcio e che gli ucraini essendo orgogliosi si difendono con disperazione, direi con spirito eroico. Ma il patriottismo, quando sei inferiore al nemico, serve solo a morire con onore. Ne vale la pena? Le scene che ci propongono le televisioni sono struggenti, non vorremmo vederle perché ci fanno soffrire. E ci domandiamo: era il caso che Kiev decidesse di affrontare uno scontro tanto cruento pur non disponendo di mezzi idonei onde resistere ad assalti mostruosi? Non mi pare sia stata una scelta intelligente. Zelensky, il comicissimo presidente ucraino, a mio modesto avviso, accettando il confronto bellico con Putin ha dimostrato di essere fuori di testa. Doveva sapere che sarebbe stato travolto dall'esercito ex sovietico, mille volte più aggressivo dei suoi plotoni di soldati improvvisati e male equipaggiati, non in grado di essere all'altezza della situazione. Se avesse avuto un po', solo un po', di buon senso davanti alla minaccia russa sarebbe stato costretto ad arrendersi, accettando un negoziato con il despota del Cremlino allo scopo di evitare la tragedia in atto.

 

 

 

Il primo dovere di un governante e di un capo dello Stato è salvare la pelle ai suoi cittadini, non quello di mandarli allo sbaraglio per una questione di onore, pur essendo consapevole che sarebbero stati massacrati con le loro famiglie, bimbi inclusi. Pertanto la conclusione del mio pistolotto è questa: Zelensky è peggio di Putin a cui ha consegnato il suo popolo impreparato affinché ne facesse una carneficina. L'uomo da mandare al macero insieme con il vecchio spione del kgb è proprio l'attorucolo insediatosi ai vertici della repubblica Ucraina, il quale se avesse ragionevolmente ceduto dopo il primo bombardamento oggi saremmo tutti più sereni e non terrorizzati all'idea di un massacro internazionale. Molto meglio alzare bandiera bianca che infilarsi nella terra dei cimiteri. 

 

 

 

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