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Ucraina, Alessandro Sallusti: "Politici ipocriti e vigliacchi, chi di fronte alla tragedia preferisce la fuga"

Alessandro Sallusti  

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Il Parlamento ha votato ieri una mozione di maggioranza che invita il governo ad aumentare gli aiuti, anche militari, all'Ucraina e ad alzare le spese italiane in armamenti. I 458 deputati presenti alla Camera hanno votato "sì", in 172, soprattutto di sinistra, Cinque Stelle e Lega, hanno preferito marcare visita e non partecipare al voto, quasi tutti non per impedimenti personali. Abbiamo assistito in pratica a una diserzione politica che la dice lunga sull'ipocrisia dello strisciante filo putinismo che si vergogna ad appalesarsi ufficialmente.

 

A noi piacerebbe avere politici con la schiena diritta che trasformano in voto le loro convinzioni, giuste o sbagliate che siano ai nostri occhi. Ci troviamo invece alle prese con persone che di fronte a una tragedia mondiale preferiscono la fuga per non esporsi a critiche ma soprattutto per non mettere a rischio il proprio stipendio mettendo a loro volta a rischio, con un palese voto contrario, la tenuta della maggioranza e quindi il prosieguo della legislatura.

 

L'odio per l'Occidente misto a una infatuazione per l'uomo forte è un virus che, come dimostra il voto di ieri, ha contagiato le nostre istituzioni. Chiunque di noi penso sia contrario all'uso delle armi, ma non è l'arma il male bensì la mano che lo impugna. L'arma di un carabiniere è la stessa che maneggia un rapinatore, ma non solo la prima non ci fa paura e addirittura rassicura, spesso ne invochiamo l'uso in caso di pericolo di vita incombente. Va bene, disarmiamo l'Ucraina ma a patto che si disarmi anche Putin, cosa che i nostri deputati eroi si guardano bene di chiedere anche solo come provocazione politica. E quindi cade il bluff della schiera di chi "non sto con Putin ma...", dove il "ma" è l'elenco alla lettera delle ragioni che Putin adduce per giustificare la carneficina in corso.

 

Chi non vuole che l'Ucraina si armi fa oggettivamente un piacere a Putin, e non sono neppure d'accordo con il Papa quando dice che "spendere in armi è uno scandalo" (tanto è vero che le sue guardie svizzere sono armate), lo scandalo è usarle non a scopo dissuasivo o difensivo bensì offensivo contro civili indifesi. Non esiste diplomazia che tenga se chi tratta non è in grado di mettere un'arma, economica o militare che sia, sul tavolo. Non dico che ciò sia giusto, semplicemente funziona così.

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