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L'aria che tira, Sergio Romano gela David Parenzo: "Dobbiamo lavorare con Putin. Non illudetevi..."

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Sergio Romano è intervenuto a L’aria che tira - la trasmissione che va in onda tutte le mattine su La7 - per parlare della guerra in Ucraina, che va avanti ormai da un mese a causa dell’offensiva militare lanciata dalla Russia di Vladimir Putin. Ed è proprio del leader del Cremlino che si è occupato il diplomatico 92enne, potendo avvalersi di una posizione di privilegio: è stato ambasciatore a Mosca ai tempi in cui c’era ancora l’Unione Sovietica, ovvero dal 1985 al 1989, e prima ancora era stato ambasciatore alla Nato dal 1983 al 1985.

 

 

“Putin è più debole dal punto di vista interno? - ha chiesto David Parenzo - arrivano dei segnali da Mosca tra la cacciata di alcuni generali e il giallo delle dimissioni di Elvira Nabiullina che è governatrice della banca centrale. Ci sono pezzi del potere russo che cominciano a sgretolarsi?”. La risposta di Romano è stata particolarmente lucida: “È naturale che Putin stia perdendo credibilità, e questo è certamente importante per il futuro, ma non facciamoci illusioni sull’immediato presente. Non mettiamoci ad aspettare un suo sostituto, dobbiamo lavorare con lui per un negoziato, questa mi sembra l’unica delle possibilità in questo particolare momento”.

 

 

Ma cosa potrebbe convincere Putin a sedersi finalmente al tavolo delle trattative con Volodymyr Zelensky? “Due cose fondamentalmente - ha dichiarato Romano - che l’Occidente dovrebbe fare con grande chiarezza: riconoscere la neutralità ucraina ed evitare assolutamente di parlare di Ucraina nella Nato”.

 

 

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