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Siccità, Alessandro Sallusti: se manca l'acqua è per l'incapacità di chi la gestisce

Alessandro Sallusti
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Da quando ho iniziato questo mestiere, circa quarantacinque anni fa, quasi ogni estate mi è toccato di scrivere dello scandalo dell'acqua perduta per mancanza di manutenzione della rete idrica che in periodi di siccità provoca enormi danni all'economia, soprattutto quella agricola. E ogni anno, ormai lo so a memoria, ricordiamo con sdegno che più di un comune su tre, causa la mancata manutenzione della rete, disperde nel sottosuolo il cinquanta per cento di acqua con punte dell'ottanta.

 

 

E ogni anno, puntualmente, diamo voce allo sdegno di amministratori e politici per questa folle anomalia. Poi, all'arrivo delle prime piogge, scende il sipario e vigliacco se uno di questi indignati prende non dico una chiave inglese ma almeno carta e penna per fare sì che l'estate successiva il disagio sia un po' minore. Questa non è una mia supposizione, è documentato in uno studio che fotografa l'inerzia e la sciatteria di Stato e comuni di fronte a una simile piaga. Una corretta manutenzione - è scritto nel documento - dovrebbe portare al ricambio dell'intera rete idrica ogni quarant' anni (anche i tubi, ho scoperto, invecchiano) ma con le lentezze attuali in Italia ciò avviene ogni duecento anni e questo spiega perché nella mia vita lavorativa non ho notato alcun cambiamento al punto da ripetere ogni anno gli stessi allarmi e le stesse cifre.

 

 


Alla luce di questo è evidente che il problema non è il cambiamento climatico e neppure la siccità ma l'incapacità di chi ci governa e delle quasi tremila società, tra pubbliche e private, a cui è affidata l'erogazione. Il motivo è semplice: per loro l'acqua è gratis, trasportarla e venderla costa tanta fatica e genera pochi utili per cui chi se ne frega se ogni tanto scarseggia, più semplice dichiarare lo stato di emergenza e indennizzare allevatori e agricoltori che tanto paga sempre Pantalone. Quante nuove condotte si sarebbero potute comperare e installare con questi fondi a perdere, quanti problemi e frustrazioni potevano essere evitati a imprenditori (e sofferenze ad animali) se solo ognuno avesse fatto il suo lavoro. Non l'hanno fatto, non lo faranno neppure questa volta. Non c'è fretta, per risolvere il problema si sono dati duecento anni. Solo che con questo sistema nel 2221 saremo, saranno, punto a capo e così per l'eternità. Tutto il resto è solo bla bla.

 

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