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Francesca Pascale e Paola Turci, "il vero motivo del loro matrimonio"

Luca Beatrice
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"Che confusione, sarà perché ti amo" cantavano i Ricchi e Poveri che non erano proprio un gruppo ma una doppia coppia, due uomini e due donne. E in effetti sul matrimonio dell'estate 2022 un po' di confusione c'è, almeno per chi stenta a scivolare tra le categorie senza mai soffermarsi sul significato più profondo delle cose. La premessa però è d'obbligo: nessun moralismo da parte nostra, arciconvinti che la libertà sia un valore estremo da difendere sempre e comunque (per anni il nostro partito di riferimento si è chiamato PdL, Polo delle Libertà, una parola dal significato enorme, bella solo a pronunciarla), i distinguo semmai giungono da altre parti e non ci appartengono.
Molto più interessante, invece, la costruzione mediatica che regge l'intera operazione. Un escamotage usare il termine "privato" quando questa unione nasce ed è confezionata, simbolicamente, per la comunicazione di massa. In un tempo di sovraesposizione va bene sia chi si confida sui social sia chi centellina le apparizioni osi nasconde dietro il dito dell'assoluto riserbo, strategia che affama ancora di più i cercatori di notizie.

 

 

 


Le protagoniste, le due spose cui auguriamo una vita felice, appartengono a tipologie diverse ma comunque ben radicate. Paola Turci, anni 57, di professione rockstar, dunque libera, eccessiva, oltre le regole e le definizioni. Un fidanzamento in gioventù con un tennista di talento, un matrimonio alle spalle, tante storie bisex proprio come David Bowie, Lou Reed e Gianna Nannini (che fu sua amante). Francesca Pascale, anni 36, di professione showgirl che vuol dire tutto e niente, a lungo fidanzata con Silvio Berlusconi, a lungo attiva in Forza Italia di cui ha rappresentato l'ala liberale, attenta ai diritti e lontana dalla destra. Anche in questo caso sceglie al proprio fianco una persona parecchio più grande di lei, di un'altra generazione e di provata esperienza. Come a molte ragazze di oggi le/i coetanei non le interessano, poco stimolanti e poco propensi a prendersi responsabilità serie quali un matrimonio.
In effetti è vero, ci sono in giro tanti quarantenni maschi parecchio noiosi, che non sanno scegliere e alla prima richiesta di impegno scappano. Le loro coetanee, molto più avanti di loro, determinate, decise a metter su famiglia e magari fare un figlio visto che di tempo ce n'è sempre meno, appaiono disarmate di fronte all'astenia di questi sedicenti maschi di mezza età, rivalutando noi anzianotti che dopo i sessanta non abbiamo più paura di niente e qualche volta ce la giochiamo ancora.

 

 

 

 


Niente di strano a praticare la bisessualità e neppure a scegliere la propria vera identità quando si è maturi, anche se la confusione è più tipica dell'adolescenza. Il fenomeno coming out "over 40" è sempre più ricorrente, ma qui c'è qualcosa che mi colpisce di più rispetto al caso Alberto Matano. Ho come l'impressione che le donne si uniscano e si sposino tra loro a causa della conclamata crisi identitaria del maschio italiano. Basta vederli questi tipi nuovi quando accompagnano i figli all'asilo, verbosi, logorroici, in atteggiamento da mammi partecipano alle chat di classe con messaggi illeggibili. Sensibili, indecisi, piagnucolanti, francamente insopportabili, le loro donne sono costrette a supplirne la mancanza di nerbo con decisionismo innaturale. Non è bastato già ripiegare sull'ascaro invasore, le donne di oggi non riescono più a rintracciare compagni spiritosi, cazzaroni, generosi, spacconi ma comunque affidabili, insomma come eravamo un tempo. Mi pare evidente che dopo il campione assoluto di una tendenza comunque precisa, pregi e difetti compresi, Francesca Pascale si sia innamorata di un'altra rockstar non giovanissima. Le piacciono quei tipi/tipe lì, è una femmina tradizionale in fondo e proprio non si può darle torto.

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