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Magistratura, Alessandro Sallusti: "Qui serve il lanciafiamme"

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Qualcuno si ricorderà il caso della loggia Ungheria, una presunta associazione segreta svelata da un losco figuro specialista in avvelenamento di pozzi e verità a cui la magistratura per suo tornaconto a tratti ha dato grande credibilità, tale avvocato Pietro Amara, che entra ed esce dal carcere con la facilità con cui noi andiamo a cena la sera. Ecco, il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ha letto le carte del dossier che per due anni era stato imboscato dalla procura di Milano - lo stesso per intenderci che ha messo nei guai Piercamillo Davigo per averlo divulgato - ed è giunto a una conclusione pazzesca. Di tutti i nomi e gli episodi citati da Amara, che riguardano magistrati, imprenditori e politici di chiara fama compreso l'ex premier Giuseppe Conte, l'unico che a suo avviso è fondato e ha rilevanza penale è quello che riguarda contatti inopportuni che Luca Palamara avrebbe avuto con altri colleghi.

 

Io ho un grande rispetto del dottor Cantone, ma se pensa che noi siamo tutti degli stupidi boccaloni si sbaglia di grosso. Lui può fare quello che crede, anche la figura del fesso di turno, ma c'è un limite a tutto. Amara è un cialtrone millantatore che mischia mezze verità a palesi menzogne su tutto ma non su Palamara, cioè non sul magistrato che con le sue rivelazioni ha messo alla berlina il magico mondo di Cantone e dei giornali che gli fanno da ufficio stampa.

 

Tempo fa un magistrato mi disse che nella ricostruzione degli ultimi quindici anni di vita della magistratura fatta da Palamara in due libri ci sono almeno una trentina di ipotesi di reato che riguardano il vertice di quella categoria ma che ovviamente nessuno, tantomeno Cantone, avrebbe mai e poi mai aperto neppure un fascicolo, come noto cane non mangia cane. La morale è che Cantone- integerrimo e libero magistrato - non indaga sui presunti reati raccontati con dovizia di particolari da Palamara, ma indaga Palamara per una ipotesi di reato sostenuta dal più grande mascalzone ballista già al servizio di procure che lo hanno usato per imbastire processi finiti in farsa. Io non sono l'avvocato di Palamara, ma se tra Palamara e Amara la nuova magistratura sceglie Amara e facendolo salva tutti i colleghi amici e complici, altro che riforma della giustizia. Qui non serve una legge, serve il lanciafiamme.

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