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Giuseppe Conte e l'ipocrisia dei giornali: prima lo osannavano, ora lo deridono

 Giuseppe Conte

Iuri Maria Prado
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La stampa perbene impegnata a scandalizzarsi per l'irresponsabilità di Giuseppe Conte è quella stessa che ne ha legittimato ogni sproposito illustrando le doti di statista del signore dei Dpcm e dei buffet di Villa Pamphili. La disinvoltura di cui quotidianamente dava prova quel mestierante passava tuttavia inosservata, e anzi la stampa giudiziosa non mancava di spiegare che magari c'era qualche difettuccio nell'azione di governo affidata al grillismo in pochette, ma ampiamente compensato dall'onestà di un profilo finalmente alternativo a quello della politica corrotta preso a schiaffi dal trentadue percento degli italiani con il sacrosanto diritto di voltare pagina.

 

 


Senza la stampa di cui ha goduto, Conte non avrebbe governato e non sarebbe in condizione, oggi, di far pesare la propria nullità, quella che gli rinfacciano gli stessi che l'avevano rigonfiata come un pallone quando si trattava di tenere l'Italia sul balcone a cantare che tutto andava bene mentre i convogli militari russi facevano su e giù per il Paese. 

 

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