D'Ambrosio: picchetto d'onore dell'ex pool di Mani Pulite senza Di Pietro
Milano, 1 apr. (Adnkronos) - Antonio Di Pietro è stato tra i primi 'big' ad arrivare oggi, in Tribunale a Milano, per rendere l'ultimo saluto a Gerardo D'Ambrosio, il magistrato che nell'era di Mani Pulite, come vice di Francesco Saverio Borrelli, è stato a lungo il 'collante' tra i sostituti procuratori milanesi, il pool di tangentopoli e il 'capo'. Saluti, qualche abbraccio e strette di mano tra gli ex colleghi in toga, poi Di Pietro sembra isolarsi. Dietro alla transenna osserva a lungo, da solo, il feretro che per ore viene 'custodito' da un picchetto d'onore composto dai magistrati che si alternano ai lati della bara. Lì l'ex simbolo di Mani Pulite ci resta, o viene lasciato, solo, anche quando, per una sorta di 'protocollo' stabilito all'interno, attorno al feretro si posizionano Francesco Saverio Borrelli, Francesco Greco, Gherardo Colombo, Ilda Boccassini. Tutti 'ex' della stagione giudiziaria che a cavallo tra il 1990 e il 2000 si è battuta contro la corruzione. Prima c'era stato Paolo Ielo, ex 'enfant prodige' del pool, ora magistrato d'esperienza consolidata a Roma. Solo Di Pietro continua a restare in disparte. Nessuno gli offre una toga, seppur per qualche minuto, per affiancare gli ex colleghi. Nessuno fa un gesto. Lui si guarda in giro, fa capire a chi gli è attorno che preferisce stare lì così, che forse quello ora è il suo posto. C'è chi spiega che attorno al feretro è stato stabilito che ci siano solo magistrati in servizio o in pensione. Nessun'altro. Ma è una giustificazione fragile dal momento che anche Gherardo Colombo, alla quale la toga è stata 'offerta', ha deciso di lasciare la magistratura e non per limiti di età, quando era applicato in Cassazione. Quella stessa Suprema Corte che oggi ha 'bloccato' Piercamillo Davigo, l'ex 'dottor Sottile' del pool, in udienza impedendogli di arrivare a Milano per salutare un'ultima volta D'Ambrosio. (segue)