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Mafia: testimone giustizia, non siamo carne da macello, abbiamo scelto lo Stato/Adnkronos (2)

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(Adnkronos) - "Io ho deciso da che parte stare, perché la lotta alla criminalità non è solo un problema delle forze dell'ordine e della magistratura, ma tutti i cittadini". Eppure da quel 10 ottobre del 1999 è un susseguirsi di intimidazioni e minacce. "Una ventina, sempre regolarmente denunciati" dice. Fino al 2006, quando, dopo gli ennesimi attentati incendiari, scattano le indagini. Lui collabora come sempre. "Il 15 luglio del 2008 - racconta - furono arrestate sette persone. Il processo 'Face off' si è concluso l'11 gennaio del 2011 con pene fino a 16 anni di carcere. Quello stesso giorno io divento il primo testimone di giustizia che resta nella località d'origine". A chi gli chiede perché non ha lasciato la Sicilia per ricominciare altrove risponde: "Io non voglio essere deportato come gli ebrei. Al contrario voglio vivere nella mia terra, per non consegnarla ai criminali, e voglio continuare a lavorare. Non chiedo soldi, ma solo la possibilità di vivere del mio lavoro". Perché dopo le sue denunce Ignazio ha perso tutto, non solo la serenità di una vita normale, ma soprattutto la dignità di un uomo in grado di assicurare il futuro ai propri figli. (segue)

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