Perugia: funzionaria polizia respinge accuse, rigettata richiesta sospensione servizio

domenica 10 febbraio 2013
Perugia: funzionaria polizia respinge accuse, rigettata richiesta sospensione servizio
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Perugia, 7 feb. - (Adnkronos) - "La vicenda che riguarda il sostituto commissario Monica Napoleoni ha gia' subito un primo controllo giurisdizionale (con esito favorevole per la posizione dell'indagata) da parte del gip di Perugia". Lo dice il legale della funzionaria, l'avvocato Nicola Di Mario, commentando quanto uscito stamani su alcuni organi di stampa. Il capo della sezione omicidi della squadra mobile di Perugia, che tra l'altro indago' anche per l'omicidio di Meredith Kercher, e' al centro di un'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Giuseppe Petrazzini. Insieme a lei, nel registro degli indagati sono finiti anche altri tre agenti. Una di loro e' stata sospesa per due mesi dal servizio in polizia. Secondo l'ipotesi accusatoria, il funzionario di polizia, insieme ai suoi colleghi sarebbe responsabile di minacce e danneggiamenti accaduto ad una psicologa che ha avuto un ruolo nella causa dell'affidamento del figlio della Napoleoni. "Ogni notizia gia' divulgata al riguardo, avendo subito marcate distorsioni espositive - sostiene l'avvocato Di Mario - ha rappresentato gli accadimenti in modo non conforme alla realta' storica. Infatti, a conclusione dell'interrogatorio di garanzia, l'Autorita' preposta ha rigettato la richiesta di sospensione dal servizio, avanzata dalla procura della Repubblica di Perugia, valutando insussistenti, a carico dell'Ufficiale di polizia giudiziaria, i gravi indizi di colpevolezza". "L'Organo della cautela ha, cioe' - spiega ancora l'avvocato Di Mario - ritenuto, con diffusa ed ineccepibile motivazione, che nei riguardi del sostituto commissario Napoleoni risultasse carente, sin dal momento genetico, la condizione generale di applicabilita' dello strumento interdittivo prevista dall'ordinamento processuale. Inoltre, nei confronti della Napoleoni non sono state formulate contestazioni per ipotetici danneggiamenti subiti da terzi ma solo elevato un addebito provvisorio di accesso abusivo a sistema informatico che, pero', non ha ricevuto riscontri positivi dal collaudo svolto ad opera del giudice per le indagini preliminari".