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Finalista di Miss Italia denuncia l'ex su Fb: "Picchiata quando ero incinta"

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Roma, 3 ago. (Adnkronos) - "Ho visto l'intervento del Vicepresidente della Regione veneto per le Pari Opportunita Cristina Greggio. Sarei davvero felice di incontrarla e raccontare la mia storia per avere alcuni consigli. Sicuramente sono stata ingenua ad utilizzare Facebook per esprimere il dolore del mio vissuto perché non conoscevo la portata mediatica di questo mezzo. Ci tengo a dire comunque che a darmi la forza di raccontare il mio passato è stata appunto la minaccia di perdere mia figlia". Lo ha scritto su Facebook la modella trevigiana Silvia Chizio, finalista a miss Italia nel 2007, che proprio sul social network nei giorni scorsi aveva denunciato le violenze che avrebbe subito dall'ex marito e che lui ha comunque recisamente smentito attraverso il suo avvocato. In un post la modella ha spiegato: "Se ho trovato il coraggio di raccontare la mia storia dopo anni di sofferenza e silenzio non è stato certo per infangare il mio ex marito ma piuttosto perche' esasperata dalla sua continua pressione psicologica e dalle sue minacce. Cio' che ho raccontato ha alle spalle due anni di querele, denunce, documentazioni cliniche, registrazioni, testimonianze di persone che mi sono state vicine. Quindi come si puo' affermare che si tratta solo di parole?!? Ci sara' un udienza e io in quella sede esporro' ogni documento". "Grazie al mio compagno Jeff - scrive ancora la Chizio - ho trovato la forza di sorridere e la speranza in un futuro stabile. Conviviamo e presto avremmo un bimbo". Centinaia i messaggi di solidarieta' arrivati alla trentenne su Fb. "Tante ragazze mi hanno scritto dicendo di vivere situazioni gravi e molto simili a quanto successo a me. Io esprimo a loro la mia piu' totale comprensione - replica la modella - e le invito a rivolgersi al piu' presto a chi puo' fare qualcosa per loro. Un abbraccio a voi anche se virtuale. Grazie! Ora mi sento meno sola..vivere nella paura e' come non vivere!". Nel post la Chizio raccontava: "Una storia triste.. Ero sposata, incinta di sei mesi con una gravidanza a rischio quando e' successo la prima volta. Stanca dei suoi viaggi di piacere in Russia e della mia solitudine quotidiana ho detto basta. Per questo sono stata ferocemente picchiata e presa a calci. Ho riportato la frattura del timpano, lussazione della mandibola, rottura del legamento mandibolare dx, inversione totale vertebre cervicali con lieve uscita del disco ifravertebrale. Ho raggiunto l'ospedale anche se lui minacciava che se avessi detto qualcosa mi avrebbe fatta rotolare dalle scale. La querela per lesioni gravi e' partita dall'ospedale. Ma io poi per paura ho ritirato tutto. Lui prometteva di farsi curare di cambiare ma questo e' stato solo il primo episodio di una lunga serie di violenze. Fortunatamente Alice e' nata e le percosse subite non hanno causato un aborto. Oggi questa persona infelice continua a volermi rovinare la vita. Vuole togliermi il sorriso, con i suoi soldi vuole togliermi cio' che ho di piu' caro al mondo. Mia figlia! Io voglio dire basta. E non mi importa se faro',come dice lui a mia madre, la fine della ragazza uccisa a Montebelluna. Basta a questa vergogna!!! Tutti ora devono sepere cosa ho vissuto!".

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