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Caso Garlasco: famiglia Poggi spera, nuovo processo per Alberto/Adnkronos

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Milano, 11 ago. (Adnkronos) - A sei anni dall'omicidio di Chiara Poggi, l'anniversario ha un sapore 'diverso': il dolore fa spazio alla speranza nella villetta di via Pascoli a Garlasco (Pavia), mentre Alberto Stasi, incredulo dopo la decisione della Cassazione, teme il nuovo processo d'appello. Da sempre unico imputato, l'allora fidanzato dovra' tornare in aula dopo la decisione della Cassazione di annullare la doppia assoluzione e rispedire gli atti a Milano. Un procedimento davanti ad altri giudici che non sara' fissato prima di gennaio, secondo le previsioni. Il 'biondino', oggi 30enne, rischia 30 anni di carcere. In attesa di conoscere le motivazioni della Suprema Corte, Alberto prova ad andare avanti con la sua vita: dopo la laurea si e' trasferito a Milano e lavora in uno studio di commercialisti. Continua a proclamarsi innocente, ma per l'accusa resta l'unico possibile colpevole. Piu' 'complicato' andare avanti per la famiglia di Chiara: "il dolore e' sempre uguale, ci si abitua solo un po'", dice mamma Rita, la quale spera che dei giudici possano finalmente dirle chi ha ucciso sua figlia. E' il 13 agosto 2007 quando Chiara, 26 anni, viene uccisa nella sua villetta mentre il resto della famiglia e' in vacanza. E' il fidanzato Alberto, allora laureando alla Bocconi, a dare l'allarme. Entra dalla porta socchiusa, cammina sul pavimento sporco di sangue, poi scopre il cadavere sulle scale che portano in taverna. Su di lui puntano, da subito, le indagini e presto il suo nome e' iscritto nel registro degli indagati. Sara' il ritrovamento del Dna della vittima sui pedali della bici bordeaux di Alberto a far scattare il fermo. Quattro giorni dietro le sbarre, poi il gip Giulia Pravon lo scarcera: il quadro probatorio non e' convincente e per Alberto sembra la fine di un incubo. (segue)

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