Sostenibilita': gioielli dal Pet, cosi' Alterequo ricicla 400 bottiglie al mese
Roma, 13 ago. - (Adnkronos) - Un gioiello per sensibilizzare sui temi del rispetto ambientale, dello sfruttamento delle risorse naturali e dell'economia circolare. Succede se, oltre ad essere bello, il bijoux e' realizzato con quello che normalmente viene buttato via, come rifiuto. In questo caso le bottiglie in Pet: AlterEquo (www.alterequo.com), progetto nato nel 2011 come estensione della cooperativa T-riciclo, ne recupera e riutilizza 400 al mese per tasformarle in collane, bracciali e articoli di design per la casa, raccogliendole dai cassonetti, dalle strade e sulle spiagge italiane. Alterequo nasce in occasione del bando della Provincia di Roma, "Roma Provincia creativa", come progetto tutto al femminile. "Nel pieno della crisi, abbiamo visto amiche e colleghe perdere il lavoro e per questo abbiamo pensato di dare vita a un progetto di imprenditoria che rispecchiasse le donne: autosufficiente, basato sul recupero della manualita' femminile, caratterizzato dai tempi lenti della produzione, e femminile anche nel modo di concepire l'economia: a sera i conti devono tornare e non si fa mai il passo piu' lungo della gamba", spiega all'Adnkronos Laura Buffa, presidente della cooperativa T-riciclo. Al momento, nel progetto sono attive tutte donne, tre nella cooperativa piu' tre artigiane, "ma questo non esclude la presenza maschile, soprattutto quando nella realizzazione di oggetti per la casa dobbiamo assembalre materiali piu' faticosi da lavorare". Obiettivco, creare un segmento commerciale della cooperativa guardando al mercato in maniera alternativa. "Siamo collegati ad un circuito internazionale, l'Ethical Fashion Forum - spiega Laura Buffa - e aderiamo a un concetto di economia circolare che non va nella direzione di un futuro insostenibile che prevede il continuo sfruttamento delle risorse, ma che trova la sua ricchezza nelle materie gia' usate. In natura nulla si distrugge e tutto si trasforma e questo vale anche per il rifiuto che per noi non e' un problema ma una risorsa".(segue)