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Torino: morto per puntura vespa, in Italia almeno 10 vittime l'anno di insetti killer

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Milano, 13 ago. (Adnkronos Salute) - Api, vespe e calabroni uccidono almeno 10 italiani all'anno, stroncati da uno shock anafilattico letale dopo la puntura. Degli oltre 5 milioni di connazionali che ogni anno vengono colpiti da un pungiglione, solo l'1% e' allergico al veleno iniettato e soltanto una stretta minoranza rischia la morte. "Sono casi rari, ma sicuramente sottostimati", ricorda all'Adnkronos Salute Domenico Schiavino, responsabile del Servizio di allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, dopo il decesso di un uomo all'ospedale San Luigi di Orbassano (Torino), in seguito a una puntura di vespa. "I dati ufficiali parlano infatti di 7-10 vittime l'anno, ma l'impressione e' che a livello nazionale le morti siano ben superiori", forse anche piu' del doppio. Negli accessi al pronto soccorso, pero', si osserva un calo costante. "Negli ultimi 2-3 anni le persone che vediamo sono diminuite - riferisce Schiavino - Se prima eravamo intorno ai 200 casi sospetti di allergie al veleno di insetti, quest'anno siamo a circa 170". Il motivo? "Prevalentemente ambientale. Ci sono dei tipi di insetti, api o vespe, che prima erano presenti in Italia e che ora sono emigrati in Nord Africa". In caso di grave allergia al veleno iniettato dall'insetto, la sopravvivenza e' anche una questione di tempo: "In presenza di una reazione estesa alla puntura, che interessi per esempio tutto un arto, un apparato o l'intero organismo - raccomanda Schiavino - e' fondamentale rivolgersi subito al pronto soccorso piu' vicino per la terapia d'emergenza" a base di adrenalina, cortisone e antistaminici. "Se oltre al classico ponfo compaiono quindi prurito diffuso, difficolta' respiratorie o altri sintomi sistemici, e' fondamentale recarsi in ospedale per un'osservazione. Ci sono casi di grave shock in cui la morte puo' sopraggiungere in 10 minuti", avverte lo specialista. (segue)

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