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Estate: Sardegna, turismo in crisi sulla Costa Verde

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Cagliari, 16 ago. - (Adnkronos) - Dieci ombrelloni in una delle calette piu' belle e tradizionalmente piu' affollate della Costa Verde, bar-tabacchi che aprono dopo le 8,30 del mattino e chiudono prima delle 23, negozi di alimentari che quest'estate non hanno aperto nella Marina, chioschi vuoti e campeggio selvaggio, nonostante i divieti. E' la fotografia della stagione estiva nella costa di Arbus, nel sud ovest della Sardegna, in provincia del Medio Campidano, una cinquantina di chilometri di spiagge incontaminate tra le piu' belle del Mediterraneo, dove gli operatori allargano le braccia sconsolati di fronte ai tavolini vuoti dei bar. I ristoratori contano solo qualche coperto, i camping vivacchiano con i turisti di passaggio, i bed and breakfast sul mare stentano e non e' stato difficile trovare posto anche per ferragosto. Gli operatori turistici dell'interno, quelli che contavano sui turisti della costa per escursioni a cavallo, in mountain bike, fuoristrada o nelle vicine miniere, sono in difficolta': "La stagione e' difficile, ma ce la faremo", dicono i responsabili del museo minerario di Montevecchio, a 15 km dalla costa. Da Torre dei Corsari a Guttur'e Flumini, da Pistis a Portu Maga, passando per Tunaria sui portoni delle case sono decine i cartelli con la scritta 'Vendesi'. Ma, ancor piu', sono decine quelle chiuse per assenza dei proprietari e quelle sfitte. Il business dell'affitto che reggeva fino a qualche anno fa e' crollato, peraltro gia' dallo scorso anno, riducendo la popolazione estiva di questi villaggi ai minimi storici. Se a Torre dei Corsari, il centro piu' grosso della costa, fino a qualche anno fa ad agosto gravitavano oltre 20mila persone, quest'anno le presenze nel villaggio sono crollate di oltre le meta'. (segue)

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