Sanita': Siena, alle Scotte intervento salvavita su anziana con ictus (2)
(Adnkronos Salute) - Questo tipo di occlusione, chiamata anche 'occlusione a T', e' una condizione particolarmente pericolosa - precisa l'esperto - perche' impedisce l'attivazione dei compensi dal circolo di Willis e comunemente comporta l'instaurarsi di un infarto cerebrale emisferico con rischio di morte o di grave complicanze". In questi casi, infatti, la formazione trombotica occludente, spesso di origine cardiogena, e' troppo voluminosa per poter essere 'sciolta' con i farmaci o per poter essere estratta o frammentata con manovre meccaniche endovascolari. "Nel nostro caso - prosegue Cioni - la sorte sfavorevole della paziente e' stata completamente ribaltata grazie alla pronta attivazione della sala neurointerventistica dove abbiamo lavorato in e'quipe con Matteo Bellini, eseguendo rapidamente una procedura endovascolare d'avanguardia consistente nell'impiego di un sistema triassiale telescopico di cateteri introdotti dall'arteria femorale fino alla carotide intracranica, con i quali il trombo e' stato raggiunto, oltrepassato, catturato aprendo uno stent e rimosso a ritroso con manovre di recupero di un catetere dentro l'altro, sino all'estrazione definitiva dall'inguine". "La paziente e' stata dimessa dalla Stroke Unit dopo 2 settimane con minimo deficit motorio residuo e in miglioramento", conclude il medico. Questo tipo di procedura rappresenta la punta piu' evoluta dell'interventistica nel trattamento dell'ictus, assicurano dalle Scotte.