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Abruzzo: e' polemica dopo dichiarazioni di Chiodi su chiusura di alcuni atenei

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L'Aquila, 21 ago. - (Adnkronos) - Si infiamma la polemica anche in Abruzzo sulle dichiarazioni del presidente della Regione Gianni Chiodi che sul suo profilo di Facebook aveva avanzato la proposta di chiudere alcune universita' italiane non virtuose come Bari, Messina e Urbino finite in fondo alla classifica dell'Anvur l'Agenzia nazionale incaricata di valutare i livelli qualitativi delle universita' italiane. Le piccate reazioni di amministratori locali e regionali pugliesi, marchigiani e siciliani, ultima delle quali quella di Onofrio Introna presidente dell'Assemblea pugliese che dopo aver contestato le valutazioni di Chiodi le ha poi bocciate come "un'incomprensibile sgarbo istituzionale", anche in Abruzzo non si sono fatte attendere le reazioni. In queste ore con una nota e' intervenuto il consigliere regionale Riccardo Chiavaroli (Pdl) che ha evidenziato come "ci sono universita' italiane lontane anni luce da ogni standard minimo di qualita' e formazione. Queste, negli anni, si sono trasformate in cittadelle feudali con l'unico obiettivo di fabbricare in via familistica rettorati e cattedre da distribuire in via ereditaria. Il tutto elargendo a pieni mani crediti formativi e lauree facili, nonche' sottraendo risorse e fondi a chi davvero studia, si impegna, merita". Secondo Chiavaroli: "Il presidente Chiodi ha posto questo tema riprendendo uno spunto di Giavazzi sul 'Corriere della sera'. Nessuna gaffe, nessuna provocazione ma un tema seriamente condiviso e che Chiodi ha avuto il merito di porre pubblicamente". Per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Camillo D'Alessandro "la battuta di Chiodi e' una battuta da figlio di papa', propria dell'arroganza di chi ha avuto la possibilita' di studiare e pagare le universita' private. Anche il diritto della formazione universitaria per Chiodi e' cosa da sottoporre alla regola del mercato".

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