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Sicilia: D'Alia, applicare norme anticorruzione, stop ad alibi

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Palermo, 21 ago. - (Adnkronos) - "Non si puo' piu', oggi, nelle Regioni e negli altri enti locali, fare finta che le norme nazionali" di contrasto alla corruzione "non esistano o non siano applicabili agli enti locali, i quali non possono essere o diventare un porto franco dell'illegalita' o della corruzione". Cosi' come "neppure si puo' pensare, o addirittura affermare, come pure e' successo, che la richiesta di applicazione immediata di queste norme nazionali sia una mortificazione dell'autonomia locale: si tratta di una motivazione incoerente e strumentale". Lo afferma il ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D'Alia, che precisa il quadro normativo dei provvedimenti anticorruzione applicabili fin da subito anche alla Regione siciliana. Per il titolare della Pa "la legislazione anticorruzione nazionale deve essere immediatamente ed efficacemente applicata, senza ritardi, senza deroghe e senza scuse". La legge 6 novembre 2012, 190, recante 'Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalita' nella pubblica amministrazione', ricorda il ministro, ha previsto "un sistema di prevenzione e repressione del fenomeno della corruzione innovativo e di ampio respiro, che comprende norme organizzative, di trasparenza e di contrasto penale al fenomeno". Per il ministro si tratta di "una normativa che, unita a quella penale, non ha precedenti per la vastita', la multidisciplinarita' e la profondita' dell'intervento in materia e che rappresenta un passo in avanti epocale nell'approccio al fenomeno", aggiunge il ministro D'Alia, che sottolinea come "in linea generale, la nuova disciplina e' applicabile a tutte le pubbliche amministrazioni, ivi compresi gli enti locali". (segue)

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