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Mafia: Ingroia-Silvestri, fermare asta azienda agricola Suvignano

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Roma, 22 ago. - (Adnkronos) - "La decisione di rimettere sul mercato la tenuta di Suvignano a Monteroni d'Arbia (Siena), la piu' grande azienda agricola del centro Italia confiscata alla mafia grazie alle indagini di Giovanni Falcone risalenti al 1983 e' un fallimento che lo Stato non puo' e non deve permettersi". Lo sottolineano in una nota congiunta Antonio Ingroia e Tiziana Silvestri, rispettivamente presidente e responsabile Giustizia di Azione Civile. "Il messaggio che un atto del genere consegna ai cittadini e' che il potere criminale e' piu' forte dello Stato stesso che lo aveva sconfitto - denunciano - E' invece urgente che lo Stato si faccia garante della difesa della legalita' e del messaggio che ogni confisca porta con se': il bene sottratto alle mafie puo' e deve essere gestito e garantito in nome del suo riuso sociale, come sancisce il cardine della legge Rognoni-LaTorre. "Chiediamo un intervento urgente del Governo e del ministro dell'Interno affinche' si fermino le operazioni di vendita e si impianti un piano di recupero di un'azienda di piu' di 713 ettari, che in questi anni l'impegno di movimenti e associazioni come Libera, Arci, Terra Futura ha salvaguardato e riconsegnato alla dignita' del territorio. Lo Stato - concludono gli esponenti di Azione Civile - non puo' permettersi di soccombere in una battaglia di legalita', di civilta' e di cultura".

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