'Ndrangheta: Lo Giudice, cercate il responsabile in altre direzioni
Reggio Calabria, 23 ago. (Adnkronos) - "I veri responsabili sono da ricercare in altre direzioni che, secondo il mio pensiero, hanno un filo diverso di quello che si credeva. Non sono io la persona che cercate". Lo scrive l'ex pentito Antonio Lo Giudice nel secondo memoriale recapitato oggi in cui ritratta le accuse fatte sostenendo di essere stato spinto dai magistrati a rendere dichiarazioni e versioni compiacenti. Lo Giudice racconta che la sera del 26 agosto 2010, quando una bomba esplose sotto l'abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro a Reggio Calabria, si trovava insieme alla sua compagna, ad Antonio Cortese (accusato di essere l'autore materiale) e a un'altra donna marocchina e di avere sentito l'esplosione da lontano. Descrive minuziosamente anche il percorso fatto con l'automobile e il pasto consumato insieme. Su questo punto, il memoriale di Antonino Lo Giudice e' pieno di interrogativi rivolgendosi direttamente al procuratore generale. "Chi e' stato a svitare i bulloni della sua auto quando ancora si trovava a Roma? Chi aveva tanto interesse a lanciare un segnale cosi' ben preciso? Chi aveva interesse a telefonare con tanto di minacce di morte?". (segue)