Sicilia: sindaco nisseno, con taglio trasferimenti Regione a rischio servizi essenziali
Palermo, 24 ago. - (Adnkronos) - "Con il dimezzamento dei trasferimenti ai Comuni non si potranno pagare gli stipendi e non si potranno assicurare i servizi pubblici necessari. Sono in pericolo il benessere e la coesione sociale. Per governare e' necessario avere adeguate risorse. Con l'attuale taglio dei fondi sono in pericolo molti diritti. In questa partita, sindaci e amministratori non vogliono stare in panchina e neppure elemosinare le briciole". Il grido d'aiuto arriva da Gianfilippo Bancheri, sindaco di Delia, piccolo centro in provincia di Caltanissetta. Il primo cittadino punta il dito sulla drastica riduzione dei trasferimenti finanziari da parte della Regione siciliana ai Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. E per discutere del tema martedi' 3 settembre alle 19 e' stato convocato il Consiglio comunale in una seduta aperta alla cittadinanza. "Vogliamo confrontarci con i dirigenti, i dipendenti e i cittadini e discutere con essi il grave momento che stiamo attraversando - spiega il presidente del consiglio comunale di Delia, Toni Di Caro -. Un passo necessario per tutelare il Comune, il territorio e i servizi comunali che con una tale riduzione delle entrate, sicuramente, subirebbero conseguenze disastrose. Prima fra tutte l'impossibilita' di fare il bilancio per il 2013 con il conseguente rischio di dissesto finanziario". Per Di Caro si tratta di un "taglio insensato, votato con leggerezza dal parlamento regionale, che vede scendere da 139 milioni a 56 milioni di euro le risorse da destinare ai piccoli Comuni". "Con la proposta di deliberazione che porteremo in consiglio comunale - ha precisato il sindaco - chiederemo con forza di riportare lo stanziamento del Fondo delle Autonomie locali, per i comuni al di sotto dei 5000 abitanti, a un livello che preveda una riduzione sostenibile dei trasferimenti, ovvero non superiore al 15% rispetto all'importo dei trasferimenti per l'anno 2012. In concreto la nostra proposta e' di aumentare il Fondo delle Autonomie locali, per i Comuni sotto i 5000 abitanti, da 56 milioni di euro ad almeno 100 milioni di euro, una cifra che comporterebbe grossi sacrifici, ma permetterebbe - ha concluso - quantomeno, con una gestione attenta e razionale delle spese, di mettere in equilibrio i bilanci".