"Scioccata e arrabbiata", parla la tutor di Regeni
Roma, 4 nov. (AdnKronos) - "Sono scioccata e arrabbiata", dice Rabab El Mahdi, la tutor di Giulio Regeni all'Università Americana del Cairo, in un'intervista rilasciata al 'Corriere della Sera' dopo le accuse e i sospetti pubblicati sui media italiani sulla supervisor di Cambridge Maha Abdelrahman e su lei stessa. "Non solo questi articoli sono ingannevoli e rivelano una seria mancanza di comprensione su come funzioni la ricerca accademica, ma - prosegue - servono a spostare l'attenzione dalla vera questione: chi ha torturato e ucciso Giulio". "Sembrano suggerire che il modo in cui Giulio ha condotto ricerche al Cairo, inclusi i rapporti con i suoi supervisor, spiegherebbe cosa gli è successo. Questo - sottolinea - è del tutto sbagliato. Ricordiamoci che il video fatto trapelare su Giulio non lo mostra mentre conduceva interviste per le sue ricerche, ma mentre discuteva l'offerta di un finanziamento con un membro del sindacato (Giulio voleva fare domanda per una borsa da 10 mila sterline alla Antipode Foundation, che assegna fondi per progetti collaborativi tra accademici e attivisti, ndr). Fondi simili sono estremamente sensibili in Egitto, dove le autorità controllano ogni mossa sulle opportunità di finanziamento. Questa borsa e l'offerta di Giulio non facevano parte della ricerca, nessuno dei supervisor era coinvolto". "A Giulio - spiega - interessava lavorare sull'Egitto e su questo tema già prima del dottorato a Cambridge. Sul Sole 24 Ore del febbraio 2016, Gilbert Achcar, professore alla Soas, rivela che Giulio lo contattò già nel 2012 per esprimere interesse a condurre ricerche sotto la sua supervisione sui sindacati indipendenti in Egitto. Non riuscì a ottenere i fondi per un dottorato ma andò in Egitto per uno stage con un'agenzia Onu. Quando si è iscritto al dottorato nel 2014, è stato lui a cercare Maha Abdelrahman, in quanto esperta di Egitto e di movimenti sociali. È l'opposto: Giulio ha scelto l'argomento e ha cercato supervisor esperti sul tema".