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Mafia: la 'rivolta' dei commercianti in una giornata normale per Borgo Vecchio

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Palermo, 10 nov. (AdnKronos) - Il carretto dello sfincione, qualcuno che entra al panificio per comprare il pane, le chiacchiere al bar e in piazza, e alcune saracinesche ancora chiuse. Borgo Vecchio è un quartiere che si sveglia lentamente anche questa mattina. Eppure oggi non è una giornata come le altre. Questa notte a rompere il silenzio è stato il rumore delle sirene, le luci dei lampeggianti e diciassette arresti. Un blitz dei carabinieri nel popolare rione al confine col salotto buono di Palermo ha smantellato la mafia del quartiere e scoperchiato un giro di estorsioni che coinvolgeva praticamente tutti. Ma la novità è che per la prima volta diciotto commercianti, convocati dai carabinieri, hanno ammesso di pagare il pizzo. Regolarmente. E' questa la vera rivoluzione per un quartiere dove la scelta di Giuseppe Tantillo di diventare un collaborare di giustizia - le sue dichiarazioni hanno permesso agli investigatori di trovare il libro mastro in cui erano scritti i nomi e le cifre di chi pagava il pizzo - gli è costata il ripudio da parte della sua famiglia. Ma della 'rivolta' dei commercianti oggi non parla nessuno. Almeno non apertamente. In piazza si discute di calcio, di qualche bolletta giocata, della normale routine di tutti i giorni. Qualcuno nomina la tenda rossa del negozio dei Tantillo. In un bar un gruppetto di uomini chiacchiera, senza troppi riferimenti, di quello che è successo questa notte, ma all'arrivo di un volto nuovo cala il silenzio.

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