Mafia: omicidio Campisi, Cassazione conferma un ergastolo e 26 anni di carcere (2)
(AdnKronos) - Campisi venne ucciso il 6 novembre 1996 sul ponte Dirillo, che segna il confine tra la provincia di Ragusa e quella di Caltanissetta. L'omicidio venne commesso materialmente da Antonino Pitrolo, oggi collaboratore di giustizia, e da Giuseppe Buzzone, noto come 'Turi Cavolata', già condannato in un altro procedimento alla pena di 17 anni. Venne colpito più volte alle spalle mentre si trovava alla guida della propria auto in compagnia di Giuliano Chiavetta, anche lui oggi collaboratore di giustizia. Pitrolo e Buzzone portarono a termine l'omicidio dopo un lungo inseguimento che aveva avuto inizio dalle porte di Niscemi e si era concluso sul ponte Dirillo. Già prima Campisi era rimasto vittima di altri due tentativi d'omicidio per i quali dopo le indagini della Squadra mobile nissena furono condannati Alessandro Emmanuello (all'ergastolo, in qualità di mandante dei tentati omicidi e dell'omicidio) e il collaboratore Emanuele Celona (in qualità di esecutore materiale dei tentati omicidi), che tentarono di freddarlo nei pressi del laboratorio artigianale di lavorazione marmi in via Officina Elettrica a Niscemi, dove lavorava. I gelesi Emanuele Greco, Massimo Carmelo Billizzi, Fortunato Ferracane, Nunzio Licata furono condannati, in qualità di esecutori, per il delitto di tentato omicidio, consumato nei pressi della piazza principale di Niscemi, nonché di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. Lo scorso 6 ottobre ad Arcerito sono stati confiscati terreni, mezzi agricoli e fabbricati per un valore complessivo di circa cinque milioni di euro.