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Riapre il balcone di Giulietta

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Verona, 16 nov. (AdnKronos) - Riapre il balcone della Casa di Giulietta, dopo i lavori di restauro iniziati il 23 ottobre scorso che hanno restituito luce e bellezza al manufatto. I lavori, commissionati dal Comune e vagliati dalla Soprintendenza, sono stati eseguiti gratuitamente dalla ditta veronese Tecnored, specializzata nella produzione di sistemi per la deumidificazione e il consolidamento di edilizia civile monumentale. L'intervento ha avuto un costo di 40 mila euro. Ad ammirare per primi il balcone restaurato sono stati gli assessori al Patrimonio Edi Maria Neri e ai Lavori pubblici Luca Zanotto, recatisi questa mattina alla casa di Giulietta per un simbolico taglio del nastro. “Non possiamo che rivolgere il più sincero grazie alla ditta Tecnored per questo regalo alla città – affama l'assessore Neri -. Il balcone di Giulietta è senza dubbio il nostro monumento turistico più visitato e conservarlo in tutto il suo splendore è doveroso anche nei confronti delle migliaia di turisti che ogni anno vengono ad ammirarlo. Ben vengano iniziative come questa, in cui il privato cittadino affianca l'ente pubblico mettendo a disposizione la propria professionalità”. “Un intervento di alto livello – aggiunge Zanotto -, attento a preservare la bellezza del monumento e realizzato con una metodologia tecnica davvero all'avanguardia”. Dopo una prima fase di indagine statica del manufatto, effettuata nei mesi estivi, i lavori sono entrati nella fase operativa, con l'analisi del materiali e l'utilizzo di specifiche tecniche di conservazione. Nello specifico, il restauro ha riguardato la pulitura di tutto il balcone; la sigillatura delle lesioni presenti; il consolidamento delle pietre tufacee, più sensibili ad usura e inquinamento; l'applicazione di materiale protettivo impermeabile su tutta la superficie del balcone, compreso il piano di calpestio. Presenti all'inaugurazione il consigliere comunale Paola Bressan, la direttrice dei Musei Civici Margherita Bolla, il titolare di Tecnored Paolo Mariani, il restauratore Giordano Passarella e il curatore storico artistico Ettore Napione.

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