Mafia: blitz Messina, droga ed estorsioni gli affari del clan
Palermo, 18 nov. (AdnKronos) - Estorsioni ma anche spaccio di droga. Erano questi gli affari del clan Brunetto, decapitato oggi con il blitz del Comando provinciale dei carabinieri di Messina. Dodici in tutto le ordinanze di custodia cautelare, dieci in carcere e due ai domiciliari, eseguite dai militari nelle province di Messina, Catania, Palermo, Bari e Chieti e nella Repubblica federale di Germania. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Messina su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo. Gli indagati sono ritenuti appartenenti al clan Brunetto, egemone nella fascia ionica della provincia di Messina e collegato alla famiglia mafiosa catanese Santapaola-Ercolano. Sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, danneggiamento seguito da incendio e traffico di sostanze stupefacenti. Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa attività d'indagine, sviluppata sin dal 2013 dalla Compagnia carabinieri di Taormina, che ha permesso di fare luce sulle attività del clan. Gli indagati avrebbero imposto il pizzo ai titolari di aziende agricole e ai proprietari terrieri della zona, per ottenere il controllo o la gestione delle locali realtà imprenditoriali nel settore agro-pastorale.