Bicocca, Rettore: "Università punta al futuro"
Milano, 21 set. (AdnKronos) - "Milano-Bicocca punta a essere l'università del futuro, aperta all'Europa e al mondo. Un Ateneo capace di prevedere i continui cambiamenti, sperimentando nuovi percorsi didattici e di ricerca per formare i professionisti di domani". Così il rettore Cristina Messa ha aperto oggi pomeriggio la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2017-2018 dell'Università di Milano-Bicocca, il ventesimo dall'istituzione. Alla cerimonia, che si è svolta presso l'Aula magna dell'Ateneo hanno preso parte la ministra dell'Istruzione, università e ricerca, la senatrice Valeria Fedeli, l'onorevole Enrico Letta, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni e il sindaco del Comune di Milano, Giuseppe Sala. L'innovazione nella ricerca è passata attraverso importanti investimenti infrastrutturali e il consolidamento della posizione nella Vqr Anvur, il rapporto sulla qualità della ricerca, dove Milano-Bicocca risulta nella top ten degli atenei italiani. Sul fronte della didattica, nell'ultimo triennio sono stati introdotti cinque nuovi corsi di studio in lingua inglese. L'Università si è impegnata anche nella costruzione di nuovi spazi per la diffusione del sapere ai cittadini, stringendo rapporti sempre più forti con il territorio: ne è un esempio la nascita del Distretto Bicocca e il Boulevard dell'innovazione. Un percorso, quest'ultimo, che idealmente collega la Collezione d'arte contemporanea della Deutsche Bank a La Sequenza di Fausto Melotti nel giardino di Pirelli HangarBicocca. Il campus Bicocca è sempre più aperto, senza nessun tipo di barriere fra la comunità accademica e quella cittadina. Negli ultimi anni l'Ateneo ha investito nella ristrutturazione dell'ex Pro Patria Milano per dare avvio al progetto del Bicocca Stadium e nella realizzazione di una scuola dell'infanzia. "Responsabilità, dignità ed equità – ha aggiunto il Rettore -. È solo attraverso la completa adesione a questi valori che l'università, in questi anni sempre più forte e competitiva, potrà tornare a godere della piena fiducia dei cittadini e degli stakeholder". Soprattutto in questi anni l'Ateneo ha investito sui singoli, sulle persone, attraverso la didattica, i progetti di formazione delle competenze trasversali e la collaborazione sempre più stretta con le aziende. Tutto questo ha permesso di registrare una significativa diminuzione degli abbandoni universitari che sono passati dal 31,2 per cento dall'anno accademico 2011/2012 al 18,3 per cento dell'anno accademico 2015/2016, con una riduzione del 41,3 per cento. Incoraggiante anche il dato occupazionale: a cinque anni dal conseguimento del titolo magistrale lavora l'84 per cento dei laureati di Milano-Bicocca. Mentre più alto rispetto alla media nazionale (85 per cento) è il dato dell'occupazione per quanto riguarda i dottorati di ricerca: a 12 mesi dal conseguimento del titolo lavora l'88 per cento dei dottori dell'Università Bicocca. L'investimento sul capitale umano si è rivelato vincente anche nel suo ruolo di incentivo al merito: a crescere infatti è stato anche il numero degli studenti che ha beneficiato dei crediti di merito – ogni credito corrisponde a 125 euro da spendere in sconti sulle tasse, per l'acquisto di libri o per trascorrere periodi di studio all'estero -: per fare un esempio, nel 2014-2015 gli iscritti al primo anno che hanno ottenuto i crediti di merito sono stati l'8,9 per cento, a fronte del 11 per cento degli iscritti al primo anno nel 2016/2017. "La storia di Bicocca è una storia di successo – ha sottolineato il rettore Cristina Messa - lo testimonia il continuo aumento di studenti che scelgono la nostra università per costruire il loro futuro. Lo conferma l'essere un polo di riferimento per la ricerca avanzata e l'essere motore del radicale cambiamento di un'area milanese che da zona industriale e fucina del manifatturiero è diventata oggi, anche grazie alla nostra presenza, area multifunzionale e laboratorio di innovazione e cultura". "Milano-Bicocca, ormai, dopo un ventennio di crescita ininterrotta, è una realtà importante di questo Paese e nel sistema Lombardia, in modo particolare – ha detto la Ministra Valeria Fedeli - recluta un numero importante di giovani ricercatrici e ricercatori: più di 1000 fra dottorandi e assegnisti di ricerca. Segno di un'attività di ricerca molto dinamica. Ha indicatori molto positivi e in crescita costante sia nel regime assunzionale sia nella capacità di acquisire risorse finanziarie dall'esterno; ha un patrimonio di più di trentamila studentesse e studenti, anche questo in aumento. È evidente che rappresenta un'eccellenza. Se vogliamo restare con un ruolo strategico in Europa e, più in generale, se intendiamo davvero competere con successo nella ribalta internazionale, senza ricerca non possiamo farcela. Aggiungo: senza ricerca e senza giovani qualificati e preparati alle sfide che ci attendono. La stagione delle riforme è appena iniziata nel settore universitario e il Governo sta facendo la propria parte. Formazione e ricerca di eccellenza sono le componenti vincenti della macchina Paese su cui intendiamo puntare". "Il mondo è radicalmente cambiato in pochi anni – ha affermato Enrico Letta-. Nuove potenze si stanno affermando e la demografia ha modificato i pesi dell'influenza delle diverse aree del mondo. Perché l'Europa non esca completamente marginalizzata da queste trasformazioni, i paesi europei devono unirsi per essere più efficienti nelle risposte da dare ai problemi dei cittadini. L'Unione europea deve parlare il linguaggio della vita delle persone ed essere percepita maggiormente come luogo democratico e popolare, non come il luogo delle élite".