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"Terapia per guarire dall'omosessualità", manifesto choc in studio medico

Savona

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Roma, 12 gen. (AdnKronos) - "Luca era gay ma un giorno accade qualcosa, rientra in se stesso e decide di intraprendere un percorso di conversione, su base psicologica e religiosa, che lo porta a riappropriarsi della sua mascolinità ed eterosessualità". E' quanto scritto nero su bianco su un manifesto affisso in uno studio medico di Savona e finito nel mirino dell'Arcigay locale. Un brano tratto dal volume di Luca Di Tolve 'Ero gay' accompagnato da una didascalia che suggerisce di rivolgersi alla comunità terapeutica di Brescia, Lot, per 'guarire' dall'omosessualità. Omosessualità che, dopo il caso del paziente gay "bullizzato" da un medico dell'ospedale Cotugno di Napoli, viene ancora una volta interpretata come una patologia. "Su segnalazione di una cittadina che si riteneva offesa dal manifesto - spiega all'Adnkronos il presidente dell'Arcigay Savona Mirko Principato - mi sono recato nello studio medico per fare una verifica e ho trovato affisso alla parete il testo abominevole che promuove la guarigione tramite terapie che avvengono nel bresciano". Da qui la decisione di presentare un esposto all'Ordine dei Medici "affinché prendesse provvedimenti contro il medico". Peccato, però, che dallo scorso 20 dicembre non ci sia stato alcun riscontro. "Per questo abbiamo deciso di denunciare la vicenda pubblicamente - aggiunge Principato - ci auguriamo che l'Ordine intervenga con delle sanzioni contro il medico e ribadisca che l'omosessualità non è una malattia prendendo provvedimenti disciplinari contro chi avalla la teoria della guarigione". "E' un fatto gravissimo, una violenza su cui è urgente intervenire - gli fa eco il segretario nazionale di Arcigay Gabriele Piazzoni - si tratta di persone che tentano di convincere altre persone, clinicamente sane, di essere affette invece da una patologia, per poi lucrare sulla fantomatica 'cura'". "Questo è un raggiro che si compie sulla pelle delle persone più fragili, infierendo sulle loro insicurezze e costringendole a reprimere i propri istinti e i propri sentimenti - prosegue - Non c'è nulla di più grave di un medico che diagnostica ai pazienti malattie che non esistono". "L'Ordine non fa alcuna discriminazione tra i pazienti", riferisce all'Adnkronos il Presidente dell'Ordine dei Medici di Savona Luca Torti, garantendo che l'esposto presentato "verrà esaminato a breve dal Consiglio" che "deciderà se aprire o meno un procedimento disciplinare nei confronti del collega".

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