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La moglie non vuole fare sesso, lui la massacra di botte

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Roma, 21 feb. (AdnKronos) - Ha avuto fine, con l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Torpignattara, lo stato di sevizie e schiavitù nel quale era finita una 73enne, ad opera del proprio marito, anche lui 73enne. L'uomo, spesso ubriaco, da anni ingiuriava la donna e l'aggrediva con calci e pugni, soprattutto quando questa si rifiutava di avere rapporti sessuali con lui. La vittima ha raccontato agli agenti, diretti da Giuseppe Amoruso, intervenuti a seguito delle chiamate dei vicini richiamati dalle urla e dai pianti dell'anziana donna, di una condizione che si protraeva ormai da diversi anni. Il suo doloroso racconto ha permesso di ricostruire un passato fatto di continue violenze fisiche e psicologiche: più volte presa a bastonate - anche in strada - per futili motivi o lasciata fuori casa sotto la pioggia. Eclatante l'ultimo episodio subito dalla 73enne quando, a seguito dell'ennesima aggressione da parte del marito, che l'aveva scaraventata con forza a terra procurandole la frattura del femore, l'ha lasciata così dolorante e sofferente senza richiedere i soccorsi. L'aguzzino, per nutrire la donna, immobilizzata sul divano, le lanciava qualche pezzo di pane. Al termine delle indagini da parte degli agenti, la Procura di Roma ha emesso un'ordinanza di cautelare in carcere e, dopo la notifica, per l'uomo si sono aperte le porte di Regina Coeli.

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