Venezia: spacciavano droga in carcere, scoperti dai carabinieri
Venezia, 22 mar. (AdnKronos) - All'alba di questa mattina, nelle province di Venezia e Napoli, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Venezia, con l'ausilio del personale della Compagnia di Mestre e di Torre del Greco (Na), del 4° Battaglione Carabinieri “Veneto”, del 14° Nucleo Elicotteri di Belluno e del Nucleo Cinofili di Torreglia (Pd), hanno eseguito 8 misure di custodia cautelare, di cui 5 in carcere, 2 all'obbligo di dimora ed un divieto di dimora nella Provincia di Venezia, emesse dal Gip del Tribunale di Venezia, in accoglimento della richiesta della Procura lagunare, nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità albanese, tunisina e italiana, ritenuti tutti responsabili, a vario titolo di “spaccio di sostanze stupefacenti continuato in concorso”. L'attività investigativa, convenzionalmente denominata “Cometa”, è stata avviata e condotta tra novembre 2016 e ottobre 2017, a seguito di attività investigative che consentivano di appurare come alcuni detenuti di origine albanese e un cittadino italiano, ristretti presso la Casa Circondariale di Venezia “Santa Maria Maggiore”, avessero la disponibilità di apparati telefonici cellulari con i quali mantenevano costanti contatti con l'esterno, finalizzati a proseguire e dirigere le loro attività criminali per il tramite dei loro complici all'esterno, nonché introdurre sostanze stupefacenti e anabolizzanti all'interno della struttura carceraria. Nel corso dell'attività d'indagine, diretta dal Pm Giorgio Gava, venivano eseguite, in stretta collaborazione con la Direzione del Carcere, una serie di perquisizioni nelle celle dei detenuti che permettevano di rinvenire e sequestrare 2 smartphones, 4 schede sim, 2 caricabatterie, un centinaio di pastiglie di anabolizzanti e 1 coltello costruito artigianalmente con lama di 8 cm.