Sanità: ad Abano impiantate prime protesi d'anca con robot 'Mako' e tecnica 'bikini'
Padova, 29 giu. (AdnKronos) - L'incisione all'altezza della piega inguinale permette di preservare ossa e tessuti molli, riduce l'invasività, accorcia il decorso post-operatorio, diminuisce dolore e inestetismi. Rivoluzione nella protesizzazione d'anca al Policlinico di Abano Terme (Padova) dove sono stati effettuati i primi interventi di chirurgia protesica totale di anca robotizzata con sistema "Mako Rio" mediante via chirurgica mini-invasiva anteriore, metodica che prende il nome di "tecnica bikini". L'utilizzo da una parte di una piattaforma robotica ad alta tecnologia e dall'altra di una tecnica chirurgica mini-invasiva, combinate insieme, ha permesso sommare i vantaggi tecnici e meccanici quali il controllo della lunghezza dell'arto e i parametri angolari di impianto delle componenti protesiche, con quelli dettati dalla chirurgia che protegge i tessuti (la cosiddetta “tissue sparing surgery”), che comporta riduzione di dolore e sanguinamento e precoce recupero post-operatorio. Gli interventi (3 casi eseguiti in tre pazienti donne di anni 82, 84 e 63) sono stati eseguiti dall'équipe di Ortpedia I composta dal dr. Antonio Camporese, dal dr. Zeno Biber e diretta dal dr. Sergio Candiotto. "La via chirurgica anteriore secondo la tecnica bikini - spiega il dottor Antonio Camporese - non prevede la sezione di gruppi muscolari, si avvale di un tradizionale approccio anteriore intermuscolare e un'incisione cutanea inguinale di circa 8-10 cm che ripercorre le fisiologiche linee di piega della cute, cioè le "linee di Langhans". Questo permette di ottenere una cicatrice chirurgica quasi invisibile indossando dei normali slip, di dimensione estremamente ridotte e ben tollerata".